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AUTOCERTIFICAZIONE DIGITALE: ECOLOGIA E MODERNITÀ IN UN SOLO GESTO. PERCHÈ NO?

In questo periodo la nostra vita è stata completamente stravolta. La pandemia del nuovo Coronavirus infatti è arrivata in ogni angolo del mondo ed ha costretto le autorità a prendere delle decisioni davvero particolari. Le misure draconiane, il più delle volte addirittura imposte ai cittadini, sono servite per limitare il più possibile il contatto sociale.

Sembra paradossale, ma il problema del contagio siamo proprio noi, genere umano, messo in soggezione da un organismo di dimensioni microscopiche. Rimanere in casa è servito proprio a questo: non incontrare persone all’infuori dei nostri coinquilini ha reso possibile una discesa abbastanza repentina della curva dei contagiati e di riflesso anche di quella dei deceduti.

Un’occasione persa?

Indubbiamente è stato e sarà un periodo di sacrifici. Uscire di casa senza un valido motivo non è più consentito, almeno per il momento. Dalla giornata di oggi, 4 maggio, sono state concesse le visite ai congiunti dopo circa due mesi di isolamento. Rimane in vigore, nella sua versione aggiornata, l’autocertificazione da esibire in caso di controllo delle autorità addette.

Questa è cambiata diverse volte, e per la “fase due” ha raggiunto la sua quarta (o forse quinta, abbiamo perso il conto) modifica. Il nocciolo della questione è sempre lo stesso: dichiarare il motivo dello spostamento e naturalmente di non essere positivi al Covid-19. In pochi però hanno pensato ad una soluzione che avrebbe potuto essere probabilmente più efficace, oltre che decisamente piùgreen“.

Ci siamo sempre chiesti come si possa pretendere la stampa casalinga di un foglio nel momento in cui non è affatto obbligatorio possedere una stampante. In seconda analisi, riteniamo che una versione digitalizzata di tale documento sarebbe stata molto più efficace in chiave rintracciabilità. Le discussioni sull’app “Immuni“, ideata ma non ancora lanciata sui nostri dispositivi mobili, sono già molte. Pensare ad una tracciabilità altrettanto volontaria, ma effettuata tramite compilazione di autocertificazioni digitali, forse sarebbe stato troppo lungimirante.

D’altronde siamo il paese della burocrazia per antonomasia, dove preferiamo avere scrivanie piene di fogli (noncuranti dell’impatto sulla natura di questo spreco) piuttosto che avere a che fare con un sistema moderno, dinamico ed ecologico.

Eppure, se c’è una cosa positiva che questo periodo ci ha insegnato è proprio il rispetto dell’ambiente. Sono bastate poche settimane di lockout a migliorare i dati relativi all’inquinamento, come abbiamo già avuto modo di raccontarvi. Sperando in un futuro migliore, partendo dalle piccolezze.

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