
Trovate microplastiche nelle foglie - biopianeta.it
Le microplastiche nelle foglie rappresentano una nuova frontiera dell’inquinamento ambientale che richiede attenzione.
Negli ultimi anni, il tema dell’inquinamento da plastica ha assunto proporzioni sempre più allarmanti. Se fino a poco tempo fa il dibattito si concentrava principalmente sui mari e sugli oceani, un recente studio condotto da ricercatori dell’Università di Nankai in Cina ha rivelato un aspetto inquietante: le microplastiche sono in grado di infiltrarsi direttamente nelle foglie delle piante.
Questa scoperta, pubblicata sulla rivista scientifica Nature, segna un punto di svolta significativo nelle nostre comprensioni riguardo all’inquinamento ambientale e alla salute degli ecosistemi.
L’assorbimento delle microplastiche
La ricerca ha dimostrato che le foglie delle piante possono assorbire microplastiche dall’atmosfera, un fenomeno che avviene in modo diretto e non attraverso le radici, come si pensava fino ad ora. Gli scienziati hanno effettuato campionamenti in aree fortemente inquinate, in particolare vicino a fabbriche e discariche, dove i livelli di microplastiche risultavano particolarmente elevati.
Le analisi hanno rivelato la presenza di polimeri comuni, come il polietilene tereftalato (PET) e il polistirene (PS), integrati nel tessuto vegetale. Questo comporta che le piante non solo accumulano queste sostanze, ma che esse diventano parte integrante della loro struttura.
L’assorbimento delle microplastiche si verifica attraverso gli stomi, le piccole aperture presenti sulle foglie che consentono lo scambio di gas. Una volta entrate, le particelle possono spostarsi attraverso le vie interne della pianta, accumulandosi nei tessuti vascolari e nei tricomi, strutture specializzate per la protezione e la ritenzione di sostanze.
I ricercatori hanno osservato che i livelli di contaminazione aumentano con la durata della crescita fogliare e le concentrazioni atmosferiche di microplastiche, suggerendo un accumulo progressivo e potenzialmente dannoso per la salute delle piante e, di riflesso, per gli esseri umani.
Implicazioni per la salute umana
Questa situazione è particolarmente preoccupante considerando che le piante rappresentano una parte fondamentale della nostra catena alimentare. Gli studi condotti in altre nazioni, come quelli in Portogallo, hanno già evidenziato la presenza di particelle plastiche in vegetali come la lattuga coltivata in ambienti urbani.

Tuttavia, la ricerca cinese ha fatto un passo ulteriore, evidenziando come l’assorbimento delle microplastiche si manifesti in modo significativo in diverse specie vegetali, come il mais. In particolare, nelle aree più inquinate di Tianjin, le concentrazioni di PET erano decine di migliaia di nanogrammi per grammo di peso fogliare secco.
Le implicazioni per la salute umana sono enormi. Le microplastiche, una volta assimilate dalle piante, possono entrare nella nostra alimentazione, aumentando l’esposizione degli esseri umani a queste sostanze potenzialmente tossiche. Nonostante le attuali ricerche suggeriscano che il rischio di effetti diretti sulla salute umana richieda ulteriori studi, il fatto che le microplastiche possano accumularsi nei tessuti vegetali non deve essere sottovalutato.
Riflessioni sull’inquinamento atmosferico
Inoltre, il fenomeno dell’assorbimento delle microplastiche da parte delle piante solleva interrogativi su come l’inquinamento atmosferico stia influenzando gli ecosistemi più ampi. Le piante non solo svolgono un ruolo cruciale nella cattura del carbonio, ma sono anche fondamentali per il mantenimento della biodiversità. L’infiltrazione di microplastiche attraverso le foglie potrebbe alterare non solo la salute delle singole specie vegetali, ma anche l’intero equilibrio degli ecosistemi.
In questo contesto, è essenziale che le politiche ambientali e le strategie di riduzione dell’inquinamento vengano aggiornate per affrontare questa nuova realtà. È fondamentale promuovere pratiche agricole sostenibili e ridurre drasticamente la produzione di plastica, proteggendo così non solo l’ambiente ma anche la nostra salute e quella delle generazioni future.