Salute e benessere

Diabete, in aumento le diagnosi tra i giovani: a che età iniziare lo screening e come prevenirlo

Sempre più giovani si ammalano di diabete e aumentano le diagnosi: ecco quando va fatto lo screening e come prevenire la malattia.


Il diabete è stato definito la «malattia del 21° secolo». Nel mondo sono circa 422 milioni le persone che soffrono di diabete mellito (anche detto diabete dell’adulto) e ogni anno 1,5 milioni di decessi sono direttamente attribuibili a questa malattia.

Da tempo l’Oms sottolinea come negli ultimi anni la prevalenza del diabete mellito sia costantemente in aumento. La crescita riguarda principalmente il diabete tipo 2 (che rappresenta circa il 90% dei casi), molto  legato a fattori di rischio sociale, primi fra tutti i malsani stili di vita diffusi nelle nostre società. In Europa quasi 62 milioni di persone devono convivere col diabete, che in alcune zone cresce a tassi del 10-14%.

E non si pensi che il diabete sia un affare che riguarda solamente la fascia più anziana della popolazione come gli ultrasettantenni. Sempre più spesso, spiega a Novi online il dottor Alberto Bonissone, medico di medicina generale a Tortona, capita di diagnosticare il diabete anche a 30-40enni.

Diabete, ecco perché aumentano le diagnosi tra i giovani

«L’età media di diagnosi si è senza dubbio abbassata, è sbagliato pensare che il diabete colpisca solo gli over 70», afferma il dottor Bonissone, esperto certificato nella presa in carico del paziente complesso con diabete mellito e patologie metaboliche correlate, con pluripatologie e disabilità. Quali sono le cause di questo aumento del diabete?

Diabete giovanile quando fare screening
I giovani diabetici sono in aumento nella popolazione – biopianeta.it

Sono molteplici e essenzialmente legate, come detto, agli stili di vita. Da una parte c’è l’innalzamento dell’aspettativa di vita media, ma anche la sedentarietà che caratterizza gran parte degli impieghi in campo lavorativo.

C’è poi l’aspetto associato alla cattiva alimentazione. Nel corso degli anni la qualità delle nostre dieta si è abbassata notevolmente. Mangiamo di più e mangiamo sicuramente peggio di prima. I campanelli d’allarme del diabete? La vita sedentaria, i bassi livelli del colesterolo “buono”. Ma anche gli alti livelli di trigliceridi, il fumo di sigaretta,l’ ipertensione arteriosa e poi sovrappeso e obesità.

C’è anche da dire, fa notare il medico, che l’incidenza del diabete nella popolazione è aumentata perché c’è più attività di screening che va a “intercettare” la malattia. Screening che rimane fondamentale per riuscire a trovare e curare il più velocemente possibile chi si è ammalato di diabete.

Il fattore tempo è  cruciale e determinante, aggiunge Bonissone, «perché il diabete crea i danni più gravi a reni, nervi e apparato cardiocircolatorio nella fase in cui non si manifesta». Questo significa che quando fanno la loro comparsa i sintomi del diabete la malattia si trova già in una fase avanzata. Insomma, oltre a lavorare per la prevenzione curando lo stile di vita (a partire dalla sedentarietà e della cattiva alimentazione) è importante non trascurare lo screening per poter intervenire in tempo nel trattamento di questa insidiosa patologia.

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