Curiosità

Vietato dare da mangiare a cani e gatti randagi? Arriva il chiarimento legale

Molte persone offrono cibo, acqua e altri tipi di assistenza agli animali per strada. Occhio però a non violare la legge: cosa bisogna sapere. 

Capita spesso di vedere tantissime persone che (amanti degli amici a quattro zampe), offrono agli animali in strada acqua e avanzi di cibo. Offrire entrambi non è di per sé un reato, a patto che si rispettino alcuni elementi degni di nota.

Violarli significa infatti incorrere in una o più violazioni del Codice Penale, con tanto di conseguenze che variano a seconda della tipologia di reato commesso. Anche per offrire cibo e acqua agli animali randagi vuol dire rispettare alcune accortezze.

Nutrire gli animali in strada è legale? Cosa dice la legge

Non c’è alcuna legge che vieta di sfamare gli animali di strada. Offrire loro cibo e acqua non è infatti vietato dalla normativa italiana attualmente in vigore. Cani e gatti randagi possono ricevere cibo, senza incorrere in sanzioni, ma agendo con responsabilità.

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Nessuna legge lo vieta – biopianeta.it

Esistono almeno teoricamente due possibili reati che scaturiscono quando si nutrono dei gatti randagi. Uno riguarda la possibilità di offre cibo a cani e gatti, sporcando l’ambiente circostante e causando evidenti disagi alle persone (il reato si chiama getto pericoloso di cose). Si tratta dell’articolo 674 del Codice Penale: “Chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone“, si legge.

L’altro reato è il disturbo della quiete pubblica (articolo 659 del Codice Penale) che si verifica quando si dà da mangiare agli animali randagi. In questo, infatti, si certifica la loro presenza nel circondario, creando rumori di miagolii e latrati, anche nelle ore notturne.

Le aziende sanitarie locali e le amministrazioni comunali sarebbero parti in causa per eventuali danni procurati a terzi dagli animali randagi. Chi viene aggredito o morso da un cane senza padrone potrà richiedere risarcimento alla pubblica amministrazione, ma soltanto dopo aver dimostrato quanto accaduto.

C’è da dire inoltre che, secondo una sentenza della Cassazione (numero 17145/2017) la responsabilità dell’animale spetta a chi dà da mangiare ad un cane randagio e quindi a chi se ne prende cura. Ciò vale per eventuali aggressioni subite da terzi. Non è importante che ci sia eventuale proprietà registrata all’anagrafe canina. Se si offre cibo e si ospitano gli animali nel proprio giardino significa averne anche la custodia (articolo 2052 del Codice Civile).

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