Ambiente

Lo scienziato che ha chiesto al mondo di piantare alberi ora chiede a tutti di fermarsi: il motivo è grave

Potrebbe sembrare incredibile ma, dopo un appello per chiedere di piantare più alberi, ora lo scienziato chiede a tutti di fermarsi 


Senza dubbio potrebbe apparire come una scelta insolita e soprattutto come una richiesta controcorrente, visti i tempi in cui ormai tutti ci troviamo e il futuro che ci attende.

Eppure, sembra proprio che uno scienziato, ovvero l’ecologo Thomas Crowther, abbia fatto una richiesta del tutto inaspettata e soprattutto atipica ai ministri dell’Ambiente di tutto il mondo. La sua preghiere, infatti, riguarda proprio gli alberi ma, a discapito di quanto si potrebbe pensare, riguarda la possibilità di non piantarne più di nuovi.

Alberi, perché dovremmo fermarci dal piantarli

Incredibili a dirsi, eppure l’ecologo (che solo qualche anno fa è invece stato associato a una richiesta opposto e dunque alla preghiera invece di piantarne di più proprio per combattere l’inquinamento) ha parlato delle cosiddette piantagioni di massa.

Secondo quanto spiegato da Crowther, dunque, piantare alberi in modo eccessivo o, a dir poco, intensivo non ha nessun beneficio sulla salute del nostro pianeta e dell’ambiente. Piuttosto, potrebbe essere ritenuto un gesto addirittura nocivo ma non finisce qui: secondo l’esperto, infatti, spesso si ripone troppo fiducia proprio in questa pratica.

piantare alberi vantaggi e svantaggi
Pro e contro alberi – biopianeta.it

Secondo quanto affermato, infatti, egli ritiene che in realtà ci si è affidati in modo eccesivo e soprattutto sopravvalutato a quello che può essere il potenziale delle nuove foreste nel riuscire a ridurre le nostre emissioni spesso e volentieri preoccupanti di carbonio. Soprattutto perché, ha notato proprio lo scienziato, molto spesso una intensa piantagione di alberi viene spesso scambiata come un lasciapassare: più si riesce a piantare, più ci si sente autorizzati a continuare con le proprie attività e dunque a non ridurre le proprie emissioni.

Le affermazioni di Crowther, dunque, poggiano le proprie basi su delle idee ben specifiche: egli non rinnega il proprio invito di qualche anno fa nell’affidarsi maggiormente al ripristino della natura e dunque anche alla sua salvaguardia. Tuttavia, con il senno di poi, ritiene di essere stato male interpretato e che questo abbia portato a un sovraffollamento di alberi che per assurdo rischiano ora di minacciare la nostra biodiversità e da fungere da espediente contro le attività umane. Insomma, ciò che bisogna fare non è cessare le proprie attività nei confronti della natura o sovraesporle: piuttosto, spiega, bisogna imparare a saper trattare il pianeta che ci circonda e la sua salvaguardia.

In conclusione, potremmo affermare ben due argomentazioni che emergono da queste nuove dichiarazioni dell’esperto. Da un lato si potrebbe parlare di come gli alberi, dunque, agli occhi degli esponenti nel nostro mondo abbiano rappresentato quasi un palliativo per non doversi realmente occupare della questione delle proprie emissioni eccessive, soprattutto per quanto riguarda i leader e le aziende presenti in tutto il mondo. Dall’altro, non bisogna dimenticare i tentativi di greenwashing che sono sempre in agguato e che sono tra i principali nemici della lotta contro l’inquinamento.

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