Un robot in grado di pulire il bagno in maniera perfetta? Non è un sogno è tutto vero e sorge il dubbio: ci sostituiranno?
Il mondo è bello perché è vario. Ognuno di noi, come tanti piccoli fiocchi di neve, si differenzia dagli altri per gusti, esigenze, passioni, sogni, modi di vivere… Per questo sappiamo che esistono delle persone che amano fare le pulizie di casa.
Sia chiaro, la maggior parte di noi detesta questa attività e ha accolto con grande entusiasmo l’introduzione nel mercato dei famosi robot aspirapolvere e lavapavimenti. C’è però anche chi guarda con sospetto a questi piccoli marchingegni e, soprattutto, si preoccupa per il futuro lavorativo. Verremo veramente rimpiazzati dai robot? Sembra che i modelli della Somatic siano sulla buona strada.
Un robot sta per sostituire il lavoro umano?
Il periodo storico che stiamo vivendo è caratterizzato da un boom di oggetti e tecnologie mosse e comandate dall’intelligenza artificiale. L’universo dell’AI ha avuto un boom incredibile negli ultimi mesi, dipanando la cortina di nebbia su un intero mondo sommerso di tecnologie avanguardistiche anche in tema robot. Non è infatti una tecnologia nata dall’oggi al domani, anzi…
Tuttavia, in alcuni casi, siamo ancora in grado di stupirci davanti ai progressi della scienza. Ecco allora che il robot Somatic, pensato e realizzato per velocizzare e rendere ancora più efficienti le pulizie nei bagni, lascia tutti a bocca aperta. Rapido, efficiente e con una capacità di igienizzare ogni angolo (anche quelli più nascosti). Il robot per pulire i bagni Somatic ha fatto saltare sulla sedia molti operatori del settore. Anche perché la descrizione che accompagna il lancio del prodotto su YouTube non fa mistero del fatto che questo robot è molto più veloce di una cameriera. Prima un getto di igienizzante, poi una spazzolina che aspira e strofina, un risciacquo e un nuovo passaggio di disinfettante. Il gioco è fatto: il bagno è pulito in pochissimo tempo.
È ovvio, manca il tocco e l’accortezza umana, ma ci si chiede se la direzione sia veramente quella della sostituzione del genio fisico con quello virtuale. Per ora questa strumentazione è ancora troppo di lusso e costosa. Senza contare gli innumerevoli bug di sistema che andranno sistemati. Tuttavia il progresso rapido e veloce che si compie ogni giorno in questo settore fa bussare con insistenza alla nostra porta una domanda: quali lavori sopravviveranno all’avvento dell’AI?
