Tecnologia

TECNOLOGIA, AMICA MIA: INQUINA POCO E CI HA SALVATI DALLA SOLITUDINE

Prima del periodo del lockdown, la maggior parte delle persone considerava lo sviluppo tecnologico come qualcosa di fuorviante e discutibile. Questo genere di discorso si riferisce soprattutto alla vasta gamma di prodotti come smartphone e tablet, che negli ultimi anni hanno invaso le case della quasi totalità dei cittadini dei paesi occidentali (e non solo).

La critica mossa dai nostalgici della comunicazione vis a vis è chiara e limpida: questo genere di apparecchi ha fomentato in maniera lampante l’alienazione delle nuove generazioni, target maggioritario preso in considerazione dalle aziende costruttrici. Durante il periodo del lockdown però, anche anziani e persone poco avvezze, si sono dovute arrendere all’evidenza. Le videochiamate ad esempio, sono state l’unico baluardo in grado di tenerci in contatto con i nostri affetti ed i nostri amici.

Inaspettatamente green

Come spesso accade dunque, nei momenti di massima crisi riusciamo a individuare quelli che sono i pregi del mondo che ci circonda. Verrebbe da dire “diamo a Cesare quel che è di Cesare“, ed effettivamente è proprio così.

Ciò che va criticato tutt’ora è l’abuso di questi mezzi di comunicazione. Una giornata intera passata di fronte ad uno schermo non fa male solo alla socievolezza, ma anche più direttamente al nostro corpo (occhi e schiena solo per fare due esempi calzanti).

Ed ecco che dunque finiamo per rivalutare positivamente ciò che fino a qualche mese fa reputavamo lontanissimo da noi. Volendo scavare nel profondo poi, per quanto riguarda la salute del nostro Pianeta, la telefonia in generale sembra essere piuttosto “green“.

Dati raccolti da Ericsson, mostrano come, nonostante questo sia un campo che affronta uno sviluppo esponenziale, le emissioni di CO2 rimangono molto basse. Parliamo infatti di un’incidenza per circa l’1,4% rispetto al totale dei gas serra.

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