AmbienteInquinamento

Seabin, il secchio galleggiante che pulisce il mare dai rifiuti

Due surfisti australiani hanno realizzato un cestino raccogli rifiuti che, immerso in mare, risucchia la spazzatura galleggiante

Siamo circondati da un mare di plastica, letteralmente. Le acque dei mari di tutto il mondo abbondano di rifiuti di plastica più che di pesci, e soltanto il 20 per cento di questi rifiuti deriva da barche o piattaforme petrolifere: la maggior parte proviene dalla terraferma, spingendosi in mare aperto partendo dalle coste, dalla riva. Due surfisti australiani hanno così pensato a una soluzione che partisse proprio dalle coste, per diminuire la quantità di rifiuti che galleggiano verso le acque più aperte. Andrew Turton e Pete Ceglinski hanno inventato Seabin, una sorta di cestino dei rifiuti marini che galleggia in acqua e grazie ad una pompa fissata ad un pontile risucchia al suo interno la spazzatura galleggiante, eventualmente depurando anche l’acqua da tracce di petrolio e carburante.

Il Seabin è stato autofinanziato tramite crowdfunding sulla piattaforma Indiegogo, grazie al quale sono stati raccolti più di 260 mila dollari. Lo speciale secchio dei rifiuti è stato finora testato nelle acque di Maiorca, e al momento è adatto per ripulire le acque di ambienti circoscritti, come i porti. Ma le prestazioni sono eccellenti e comunque, secondo i calcoli in un anno Seabin può raccogliere mezza tonnellata di rifiuti galleggianti.

Ovviamente il progetto va migliorato sotto molti aspetti: il primo riguarda l’alimentazione del secchio, non alimentato da fonti alternative, ma è un dettaglio su cui i due inventori stanno lavorando per migliorare un prodotto che in partenza è già ecologico, essendo realizzato dal 70 al 100 per cento in politilene riciclato, con la rete che raccoglie la spazzatura in fibra naturale. L’ultimo aspetto riguarda il rischio che all’interno del secchio rimangano intrappolati dei pesci:minaccia che si vuole evitare e su cui si lavorerà certamente. Obiettivo duplice dei due inventori è infatti allargare lo spettro di applicazione di Seabin, e sfruttare la plastica raccolta per costruire sempre più esemplari di secchi raccogli spazzatura.

Photo credit: Facebook.com/The Seabin project

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