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Estate 2025: in arrivo temperature sopra la media e rischio ondate di calore, ma anche temporali che divideranno in due l’Italia.
L’estate 2025 in Europa si presenta come una stagione caratterizzata da temperature superiori alla media, ma con differenze climatiche rilevanti tra le diverse aree del continente. Il quadro emergente dalle simulazioni offerte dal sistema multi-model C3S di Copernicus Climate Change Service evidenzia un’estate segnata da una marcata variabilità nelle precipitazioni e da un’alta probabilità di ondate di calore, in particolare nelle regioni meridionali del continente.
Previsioni climatiche per le diverse aree d’Europa e in Italia
Secondo le proiezioni del multi-model C3S, l’Italia meridionale, insieme al sud della Spagna, alla Grecia e ai Balcani meridionali, si colloca in una fascia con un’elevata probabilità di precipitazioni inferiori alla norma. In particolare, si stima che l’estate 2025 abbia tra il 70% e il 100% di probabilità di rientrare nel 20% delle estati più calde del trentennio 1993-2016 nelle aree mediterranee citate, con una concreta possibilità di figurare tra le cinque estati più calde degli ultimi trent’anni.
L’Italia centro-settentrionale mostra invece un quadro meno definito, con assenza di anomalie marcate nelle precipitazioni, lasciando spazio a un’alternanza stagionale tra fasi di stabilità e momenti di instabilità, configurando così un’estate a “sbalzi” climatici.

Nell’area che comprende Francia orientale, Germania, Svizzera, Austria, Polonia e Repubblica Ceca, la stagione estiva si prospetta caratterizzata da una variabilità significativa. Le previsioni indicano un’alternanza tra ondate di caldo e break temporaleschi intensi, secondo un modello già osservato in anni recenti. Le proiezioni ECMWF stimano una probabilità tra il 50% e il 70% che l’estate rientri tra il 20% delle più calde del trentennio di riferimento.
Questo scenario prevede frequenti ondate di calore, intervallate da episodi instabili localizzati che potrebbero portare temporali anche intensi, confermando un’estate dinamica e non priva di contrasti.
L’Europa orientale, dalla regione dell’Ungheria fino alla Romania, Bulgaria e Ucraina occidentale, è interessata da un chiaro segnale di siccità estiva. Il modello C3S indica una probabilità tra il 50% e il 70% di rientrare nel tercile più secco, con picchi fino al 100% tra Bulgaria e Mar Nero. Le giornate saranno prevalentemente asciutte e dominate da ondate di calore, mentre l’instabilità sarà limitata o poco organizzata.
Driver climatici globali e scenari possibili per l’estate 2025
Tra i principali fattori che influenzano l’andamento climatico europeo, l’East Atlantic Index (EA) evidenzia una tendenza positiva strutturale degli ultimi 30 anni, correlata a periodi dominati da blocchi anticiclonici subtropicali che amplificano il rischio di caldo e stabilità, soprattutto tra Spagna, Italia, Balcani e Grecia.
Il fenomeno ENSO nel Pacifico equatoriale si trova attualmente in fase neutra, con segnali atmosferici simili a una configurazione La Niña. Il Momento Angolare Atmosferico (AAM), pur in lieve risalita, risulta ancora debolmente negativo, implicando una circolazione più lenta e la presenza di blocchi ondulatori persistenti alle medie latitudini, fattori che aumentano la probabilità di stabilità e caldo persistente nel centro e nord Europa.
L’Indian Ocean Dipole (IOD) si mantiene leggermente negativo, suggerendo una convezione più attiva sull’Oceano Indiano orientale e un rinforzo del monsone indiano, che potrebbe stimolare la subsidenza sull’Africa settentrionale e sul Mediterraneo orientale, limitando la convezione e favorendo ulteriori rimonte calde. Tuttavia, questo effetto dipenderà dall’intensità e persistenza dell’indice IOD, dalla posizione della fascia di convergenza intertropicale africana (ITCZ) e dall’interazione con altri pattern globali come l’ENSO e la Madden Julian Oscillation (MJO).
L’Madden Julian Oscillation potrebbe entrare nelle fasi 4-6 durante l’estate, con effetti ritardati di 10-15 giorni. Queste fasi sono note per innescare onde planetarie capaci di interrompere temporaneamente la stabilità estiva, favorendo break temporaleschi soprattutto sull’Europa centrale, un aspetto che sarà fondamentale monitorare in tempo reale per valutare possibili variazioni del quadro meteorologico.