
L’amministrazione del presidente Donald Trump sta intraprendendo un’azione decisa contro la scienza negli Stati Uniti, con un focus particolare sull’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA). Secondo le informazioni riportate dal New York Times, l’intento è quello di ridurre drasticamente il personale dell’agenzia, con il rischio di licenziare fino a 1.155 scienziati, tra cui chimici e biologi, all’interno dell’Office of Research and Development.
Dettagli del piano di riduzione del personale
Il piano di riduzione del personale, come evidenziato dai documenti analizzati dai membri democratici del comitato scientifico della Camera, è parte di una strategia più ampia dell’amministrazione Trump per ridurre la forza lavoro federale. L’amministratore dell’EPA, Lee Zeldin, nominato dal presidente, ha proposto un taglio del 65% del budget dell’agenzia. Questa misura, se attuata, avrebbe impatti significativi su programmi cruciali, come quelli dedicati ai miglioramenti della qualità dell’acqua e alla gestione delle acque reflue, oltre al monitoraggio dell’aria e alla bonifica di siti inquinati.
Il personale rimasto nell’agenzia verrebbe riassegnato ad altre funzioni, ma senza l’ufficio di ricerca e sviluppo, l’EPA rischia di non rispettare l’obbligo legale di utilizzare la “migliore scienza disponibile” nella formulazione delle normative. Questo aspetto è stato evidenziato dalla deputata Zoe Lofgren, la quale ha sottolineato che l’ufficio è stato istituito per legge dal Congresso e la sua chiusura sarebbe illegale. La Lofgren ha dichiarato che ogni decisione dell’EPA deve prioritizzare la protezione della salute umana e ambientale, un obiettivo che sarebbe compromesso dalla diminuzione del supporto scientifico.
Le conseguenze per la ricerca scientifica
La mancanza di un ufficio dedicato alla ricerca e sviluppo potrebbe portare a una significativa diminuzione della ricerca scientifica condotta dall’EPA. Lofgren ha anche messo in evidenza che la precedente amministrazione Trump aveva già indebolito le capacità di ricerca dell’agenzia, con l’obiettivo di allentare i vincoli normativi sulle industrie inquinanti. Questo nuovo tentativo di smantellare l’ufficio di ricerca è visto come un passo decisivo per compromettere ulteriormente la capacità dell’EPA di svolgere la propria missione.
La questione ha suscitato preoccupazioni tra i ricercatori e gli scienziati, che avvertono che la riduzione della ricerca scientifica non solo ostacolerà i progressi nella protezione ambientale, ma anche la salute pubblica. L’importanza di avere un’agenzia scientifica forte e ben finanziata è cruciale per garantire che le decisioni politiche siano basate su dati scientifici solidi e non influenzate da pressioni esterne.
In questo contesto, la battaglia per mantenere i fondamenti della ricerca scientifica negli Stati Uniti continua a essere al centro del dibattito politico, con implicazioni significative per il futuro della protezione ambientale e della salute pubblica.