
Pensione novità 2025(www.biopianeta.it)
Con l’approvazione della Legge di bilancio 2025, il panorama previdenziale italiano si arricchisce di novità e conferme.
In un contesto di stabilità, le nuove misure si propongono di rendere il sistema previdenziale più flessibile e accessibile, rispondendo alle esigenze di vari gruppi di lavoratori.
Una delle novità più significative è la possibilità di andare in pensione a 64 anni con almeno 25 anni di contributi. Questa opzione è riservata ai lavoratori con un percorso contributivo “puro”, ovvero coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995. Per accedere a questa pensione, è necessario dimostrare di avere un assegno previdenziale pari ad almeno tre volte l’assegno sociale, attualmente fissato a 534,41 euro mensili. Questo requisito può essere soddisfatto anche attraverso forme di previdenza integrativa, facilitando così la transizione verso la pensione.
La Quota 103, che consente di andare in pensione a 62 anni con almeno 41 anni di contributi, rimarrà in vigore anche nel 2025. Sebbene questa opzione permetta un’uscita anticipata, comporta una riduzione significativa dell’assegno pensionistico, calcolato in modo puramente contributivo. Il limite massimo per la pensione in questo caso è fissato a 2.272 euro lordi mensili fino al raggiungimento dell’età pensionabile di 67 anni. Questa misura è particolarmente vantaggiosa per coloro che hanno accumulato un lungo periodo di contribuzione e desiderano lasciare il lavoro prima dell’età pensionabile standard.
Opzione Donna: selettiva ma disponibile
L’Opzione Donna, che consente alle lavoratrici di andare in pensione anticipatamente, è stata confermata per il 2025, ma riservata a categorie specifiche di donne. Le condizioni per accedere a questa misura includono:
- Età: almeno 61 anni, 60 anni se si ha un figlio, e 59 anni per chi ne ha più di uno.
- Contributi: almeno 35 anni di contributi, con possibilità di riduzione in base al numero di figli.
Questa misura, sebbene utile, presenta una forte selettività, limitando l’accesso a un numero ristretto di lavoratrici e evidenziando le disparità nel sistema previdenziale.
La Manovra di bilancio 2025 introduce un incentivo per coloro che decidono di rimanere attivi nel mondo del lavoro anche dopo aver raggiunto i requisiti pensionistici. Questo incentivo, noto come Bonus Maroni, consente ai lavoratori di rinunciare all’accredito dei contributi previdenziali a loro carico, aumentando così il reddito netto percepito. I datori di lavoro non sono obbligati a versare i contributi relativi alla quota IVS del lavoratore, il quale riceve direttamente la somma corrispondente.

Rivalutazione pensioni
Il 2025 segna un ritorno a un sistema di rivalutazione delle pensioni più favorevole rispetto agli anni precedenti. Gli importi pensionistici subiranno un incremento a scaglioni:
- 100% per le fasce fino a quattro volte il trattamento minimo.
- 90% per quelle tra quattro e cinque volte.
- 75% per le pensioni superiori a cinque volte il trattamento minimo.
Questo approccio mira a garantire una maggiore equità nel trattamento delle pensioni, rispondendo alle esigenze di chi percepisce assegni più bassi.
Con tutte queste misure, il sistema previdenziale italiano continua a offrire diverse strade per l’uscita dal lavoro, con un occhio di riguardo alle esigenze specifiche di determinate categorie di lavoratori. Nonostante le conferme, la sfida rimane quella di rendere il sistema più flessibile e equo per tutti.