Ambiente

Bonus da 10.000 euro per chi decide di non usare più plastica: regolamento e come richiederlo

Il dibattito sull’utilizzo o la riduzione della plastica è continuo. Ora arriva un bonus importante per chi decide di essere plastic free


Nel panorama contemporaneo, la plastica rappresenta una delle sfide ambientali più pressanti e complesse che l’umanità si trova ad affrontare. Sebbene questa abbia rivoluzionato molti aspetti della nostra vita quotidiana, dalla produzione di beni di consumo alla tecnologia, al confezionamento alimentare, il suo impatto sull’ambiente è diventato sempre più evidente e allarmante. In tal senso, ora, arriva un bonus per chi decide di non usarla più. E non si tratta di pochi soldi. 

L’utilizzo su vasta scala della plastica ha portato a una crescita esponenziale della produzione, con oltre 380 milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno a livello globale. Tuttavia, il problema principale non risiede solo nella produzione, ma soprattutto nell’uso e nello smaltimento.

Una grande percentuale della plastica prodotta viene utilizzata per imballaggi monouso, che vengono gettati via dopo un singolo utilizzo. Questo comporta enormi quantità di rifiuti plastici che finiscono nei nostri oceani, fiumi, foreste e terreni, causando danni irreparabili agli ecosistemi e alla vita selvatica.

Le conseguenze ambientali dell’inquinamento da plastica sono evidenti: animali marini che soffocano o muoiono a causa dell’ingestione di plastica, microplastiche che contaminano il suolo e l’acqua potabile, e la distruzione degli habitat naturali. Ma non è solo un problema ambientale: l’inquinamento da plastica ha anche ripercussioni sulla salute umana, con il rischio di tossicità e di contaminazione alimentare.

Per affrontare questa emergenza, è necessario un approccio globale e coordinato che coinvolga governi, industrie, comunità locali e singoli individui. Sono dunque necessarie azioni concrete a tutti i livelli. Anche a livello economico, come si incastra questo bonus.

Un bonus per chi decide di non utilizzare più la plastica

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno collaborato per introdurre questo nuovo tax credit, conforme alla direttiva UE sulla riduzione dell’impatto ambientale dei prodotti di plastica.

Bonus plastica
Il bonus rivolto a chi decide di non utilizzare più la plastica – (biopianeta.it)

Un nuovo decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 13 aprile, offre un’opportunità senza precedenti per le imprese che desiderano adottare pratiche più sostenibili riducendo l’uso della plastica monouso. Secondo questo decreto, le imprese che optano per prodotti riutilizzabili, biodegradabili o compostabili possono ottenere incentivi fino a 10.000 euro.

L’incentivo consiste in un credito d’imposta del 20% sulle spese sostenute per l’acquisto e l’utilizzo di prodotti sostenibili, nel limite massimo di 10.000 euro. Questa agevolazione è disponibile per le imprese che soddisfano i seguenti requisiti: essere attive e regolarmente costituite; essere iscritte al Registro delle imprese e all’assicurazione generale obbligatoria; non avere ricevuto sanzioni interdittive o essere soggette a procedure concorsuali; non avere cause di divieto, decadenza o sospensione.

Le spese sostenute per l’acquisto di prodotti sostenibili dal 2022 al 2024 sono considerate ammissibili. È importante notare che le spese sostenute prima del 14 gennaio 2022 non sono agevolate. Le imprese interessate dovranno presentare una domanda utilizzando la piattaforma informatica fornita dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Sarà necessario fornire un’attestazione delle spese sostenute, certificata da un revisore legale o un consulente del lavoro.

In particolare, saranno prioritarie le spese per l’acquisto di prodotti destinati al contatto con alimenti, come posate, piatti e bicchieri. Il contributo è concesso sotto forma di credito d’imposta, utilizzabile esclusivamente in compensazione presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

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