Tra pochi giorni sposteremo le lancette dell’orologio un’ora in avanti, tornando all’ora legale. Ma se la tenessimo tutto l’anno?
La domanda è sempre attuale, sono anni che se ne parla, eppure la soluzione non è mai diventata realtà. In molti, tra cittadini e governanti, chiedono a gran voce di passare al regime di ora legale per tutto l’anno, invece che per soli 7 mesi su 12. Eppure questo passaggio qui in Italia ancora non viene recepito come utile, e di conseguenza non è ancora stato fatto. E forse non si farà mai.
L’ora legale entrerà in vigore, come tutti gli anno, nella notte tra il sabato e la domenica dell’ultimo weekend del mese di marzo. Nello specifico quest’anno dormiremo un’ora di meno proprio il giorno di Pasqua, dal momento che il 31 marzo sarà domenica e sarà anche il giorno della Resurrezione di Cristo. Certo non è il massimo della vita doversi svegliare un’ora prima proprio il giorno di Pasqua ma tant’è, così è stabilito e così sarà.
Ma a parte il fastidio di dormire un’ora di meno, il problema del passaggio dell’ora si estende a tutta una serie di casistiche oggettive. Il cambio dell’ora infatti, secondo studi scientifici e statistici, sarebbe responsabile di una serie di problematiche oggettive sia di salute che in termini economici che, nel caso dell’adozione dell’ora legale per tutto l’anno, e quindi senza il cambio a marzo e ottobre, si andrebbero ad abbattere completamente. Primo tra tutti, c’è il tema del risparmio energetico.
Quanti guai il passaggio dall’ora solare a quella legale
Mantenere l’ora legale per tutto l’anno infatti produrrebbe in Italia minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh equivalenti – considerando solo le attuali tariffe della luce sul mercato tutelato – a un risparmio in bolletta di circa 180 milioni di euro annui.
Di risparmio energetico e quindi economico si è parlato a profusione, ma le questioni psicofisiche legate al cambio dell’ora non sono meno urgenti e importanti. Il passaggio all’ora legale, infatti, secondo dati statistici porterebbe anche a una serie di problematiche di salute piuttosto importanti, sia per la salute fisica che per quella mentale, che potrebbero essere abbattute con un mantenimento costante del regime di ora legale.
Secondo il Presidente di Sima (Società Internazionale di Medicina Ambientale), Alessandro Miani, il passaggio da ora solare a ora legale ha effetti negativi sull’orologio biologico: “Si altera la ritmicità circadiana, ossia l’orologio biologico del nostro organismo che, in assenza di segnali provenienti dall’ambiente esterno, completa il proprio ciclo in circa 24 ore“, ha dichiarato a SkyTg24.
E ha aggiunto: “Il mancato rispetto di questi ritmi naturali ha effetti sulla pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Diversi studi hanno attestato una correlazione tra cambio di orario e patologie cardiache“.
