Vivere green

Sismabonus e nuovi obblighi comunicazione: cosa cambia e come adeguarsi subito, gravi sanzioni

Ecobonus e sismabonus, la burocrazia italiana è lenta e complicata: probabilmente vi siete persi questo dettaglio, bisogna adeguarsi


Partiamo dal decreto legge del 30 aprile del 2022. Un anno fa il Governo e il Parlamento hanno deciso di potenziare il monitoraggio dell’efficientamento energetico per iniziare a mettersi in paro con il resto d’Europa. La transizione verso il green è iniziata ormai da anni e quest’anno l’Europa ha messo paletti ben precisi, più che altro scadenze entro le quali dover evolvere le classi energetiche degli edifici.

Considerando però la situazione italiana con molte case popolari, strutture degli anni 50 e palazzi da dover ristrutturare da zero, sarà una sfida impossibile rispettare per filo e per segno i termini imposti dall’Europa, anche per questo il Governo Meloni si è trovata in difficoltà con questa gatta da pelare, cercando di negoziare con il resto del continente.

Già nel 2022 il Governo aveva però deciso di agevolare le persone all’efficientamento energetico, proponendo due bonus: eco bonus e sismabonus. Nel tempo la burocrazia legata alla domanda dei lavori è cambiata e per i relativi interventi Enea ha bisogno adesso di diverse comunicazioni.

Le comunicazioni per l’ecobonus e il sismabonus, che cos’è cambiato nel 2023 e perché Enea è in stand-by

Al fine di garantire la corretta attuazione del Piano di ripresa e resilienza, il Governo richiedeva le comunicazioni all’Enea sui lavori fatti per la valutazione del risparmio energetico e per la conclusione degli stessi. Comunicazioni che poi sarebbero state inviate al Ministero dell’Economia e a chi di dovere. Tra le comunicazioni rientravano anche le ristrutturazioni legate al sismabonus.

Sismabonus, novità comunicazioni e nuovo portale
Sismabonus, novità comunicazioni – – biopianeta.it

Il decreto attuativo non è mai stato pubblicato, ciò significa che Enea, sul portale, informava gli utenti che anche se ci fosse quest’obbligo esplicito, in realtà non sapeva ancora la data di inizio monitoraggio per gli interventi antisismici perché non si era creata ancora nessuna piattaforma. Ad oggi, ottobre 2023, ancora non si sono visti sblocchi della situazione.

Il nuovo portale per il sismabonus 110%: il Portale Nazionale delle Classificazioni Sismiche

D’altro canto, però, da febbraio 2023 si è attivato il Portale Nazionale delle Classificazioni Sismiche, diverso dal portale Enea. Attraverso questo nuovo portale si può raccogliere in forma digitale tutti i dati delle pratiche amministrative edilizie per ottenere l’agevolazione sismabonus e individuare le classi di rischio degli immobili oggetto degli interventi.

Da questo punto di vista si è quindi creato un caos. Il PNCS non fa riferimento al sismabonus ordinario e inoltre per chi aspetta ancora le indicazioni sulle comunicazioni da riportare a Enea, al momento, non può rischiare nessuna mora o sanzione perché effettivamente neanche l’ente stesso è stato informato sugli sviluppi delle comunicazioni successive agli interventi del sismabonus e dell’ecobonus. Si rimane in attesa, ma chi invece avesse polizza assicurativa può far riferimento al sismabonus 110% con quest’altra piattaforma. 

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