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Bottiglie di plastica riciclate, l’allarme di Greenpeace: cosa contengono, consumatori preoccupati

La plastica riciclata spesso contiene sostanze chimiche più tossiche di quella vergine: la denuncia arriva da un nuovo rapporto di Greenpeace. 


Il processo di riciclaggio può rendere la plastica più pericolosa per la salute umana, secondo un recente rapporto di Greenpeace che invita l’Onu a escluderlo come soluzione anti-inquinamento. Pubblicato in vista del secondo round di negoziati per il Global Plastics Treaty delle Nazioni Unite, il documento raccoglie i risultati di diversi studi peer-reviewed provenienti da tutto il mondo.

La plastica riciclata spesso contiene concentrazioni più elevate di sostanze chimiche tossiche come benzene e altri agenti cancerogeni rispetto alla plastica vergine. Contiene anche “numerosi interferenti endocrini che possono causare cambiamenti nei livelli ormonali naturali del corpo”.

Se il riciclo della plastica è uno “sforzo tossico”

Le sostanze chimiche presenti nella plastica riciclata sono collegate a cancro, malattie cardiovascolari, obesità e altre patologie. E possono influenzare non solo l’utente finale, ma anche le comunità e i lavoratori coinvolti nel processo. Tenuto conto del fatto che meno del 9% dei rifiuti di plastica viene riciclato a livello globale, secondo Greenpeace questi risultati suggeriscono che il Trattato globale sulla plastica delle Nazioni Unite dovrebbe concentrarsi sulla riduzione della produzione di plastica, invece di considerare il riciclaggio una soluzione miracolosa.

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“Ci sono molte sostanze chimiche all’interno della plastica e ogni volta che le ricicli, le mescoli”, spiega Sian Sutherland dell’organizzazione ambientalista A Plastic Planet. (Biopianeta.it)

“La scienza mostra chiaramente che il riciclaggio della plastica è uno sforzo tossico con minacce per la nostra salute e l’ambiente”, afferma Therese Karlsson, consulente dell’International Pollutants Elimination Network (IPEN). “In poche parole, la plastica avvelena l’economia circolare e i nostri corpi e inquina aria, acqua e cibo“. E “soluzioni reali alla crisi della plastica richiederanno controlli globali sulle sostanze chimiche nelle materie plastiche e riduzioni significative della produzione di plastica”.

Le insidie nascoste del riciclaggio

La plastica vergine contiene più di 3.200 sostanze chimiche pericolose per la salute umana, secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), e che possono essere trasferite nel prodotto riciclato. Inoltre, i rifiuti di plastica possono essere contaminati da altre tossine. Il processo di riciclaggio stesso può creare nuove sostanze chimiche pericolose, poiché le materie plastiche vengono riscaldate e le loro diverse sostanze chimiche pericolose combinate.

“Ci sono molte sostanze chimiche all’interno della plastica e ogni volta che le ricicli, le mescoli“, spiega Sian Sutherland, co-fondatore di A Plastic Planet. “Non a caso fino a poco tempo fa la plastica riciclata non poteva essere utilizzata per il cibo”. L’anno scorso 193 paesi hanno accettato di redigere un trattato Onu legalmente vincolante per porre fine all’inquinamento da plastica entro il 2024, il Global Plastics Treaty. E ora l’UNEP ospita il secondo round di negoziati a Parigi, a partire dalla prossima settimana.

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