Salute e benessere

Allarme alimentare, vongole veraci contaminate da escherichia coli

Disposto il richiamo precauzionale per dei lotti di vongole veraci contaminate dal batterio di escherichia coli. Il ritiro non riguarda soltanto la grande distribuzione ma anche mercati e pescherie


Nuovo allarme alimentare nel settore ittico: pochi giorni dopo il ritiro precauzionale disposto per un numero imprecisato di lotti di cozze vive contaminate dal batterio di escherichia coli, arriva il ritiro preventivo di alcuni lotti di vongole veraci, per la possibile presenza dello stesso pericoloso batterio.

L’allarme è stato lanciato dal Ministero della Salute, che ha disposto il richiamo per il prodotto distribuito da “Ittica Luciana” di Porto Garibaldi, in provincia di Ferrara. Le autorità infatti hanno riscontrato la presenza nel batterio delle vongole veraci, e per questo motivo il 26 marzo è stato disposto il richiamo, non solo per la grande distribuzione ma anche per mercati e pescherie, dei seguenti lotti: numero L570 18-03-2018 e L570 19-03-2018; entrambi con marchio Ittica Luciani S.r.l. con sede dello stabilimento Porto Garibaldi (FE) via Dei Poderi n 2/8: il richiamo però riguarda riguarda le confezioni da 1 kg. In una nota stampa, l’azienda afferma di aver “già attivato tutte le misure idonee a fronteggiare la situazione e riunirà anche l’Unità di Crisi per adottare gli interventi specifici imposti dalla problematica. Tuttavia si riserva fin da ora il diritto di agire in tutte le sedi opportune, al fine di tutelare nel modo migliore il buon nome della ditta, considerato che il controcampione ufficiale analizzato, è conforme ai limiti previsti dalla normativa vigente“.

Nel caso di acquisto di uno dei lotti indicati l’invito è ovviamente quello di non consumare le vongole veraci: si ricorda infatti che il batterio di escherichia coli può provocare problemi intestinali e, in casi gravi, produrre tossine che possono danneggiare i reni e l’apparato digerente; fondamentale è consumare i molluschi soltanto se cotti bene.

Photo credit: Pixabay.it

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