Curiosità

Parassiti intestinali dei cani parte seconda

Parassiti intestinali dei cani:

Oggi vi parlo invece dei Coccidi e Tenie altre forme di parassiti intestinali che colpiscono il cane.


Parte 2

Coccidi, Tenie.

I Coccidi.

Appartengono al gruppo dei Protozoi e al genere Isospora: vengono emessi con le feci e la contaminazione è orofecale, vale a dire che il cane si infesta ingerendo coccidi presenti nell’ambiente, magari anche solo leccandosi le zampe e/o il pelo. Una volta entrati nello stomaco, i coccidi passano nell’intestino e si localizzano all’interno delle cellule intestinali (enterociti), nelle quali si replicano. Provocano diarrea, vomito, inappetenza, dolore addominale, disidratazione, e, se non vengono eliminati, possono causare una grave condizione di deperimento generale. Nei cuccioli questa infestazione può provocare la morte.

Le Tenie

Con il termine “tenie” si intendono i vermi piatti, detti anche cestodi: le tenie più comuni sono il Dipylidium caninum (verme lungo e piatto: arriva fino a 60 cm di lunghezza) e l’Echinococcus granulosus (verme più piccolo del precedente e può raggiungere i 7 mm di lunghezza); la pericolosità di quest’ultimo riguarda non solo la salute del cane ma anche dell’uomo, in quanto dalle uova si sviluppano le larve che migrano negli organi (fegato, polmoni, cervello, cuore) dell’ospite intermedio, dando luogo alla formazione di grosse cisti, dette “cisti idatidee”: esse provocano una malattia grave, potenzialmente fatale, i cui sintomi dipendono dalla sede delle cisti stesse (cisti da echinococco, patologia detta anche echinoccoccosi); esiste anche l’Echinococcus multilocularis ma la sua diffusione è limitata al versante Nord e Nord orientale delle Alpi. I cestodi non si trasmettono direttamente da cane ammalato a cane sano: hanno tutti un vettore intermedio (ospite intermedio) che può essere la pulce, i ruminanti, i suini, l’uomo etc.

Si distinguono in forme mature adulte e proglottidi: le prime vivono nell’intestino del cane e sono formate da una testa dotata di uncini, che il parassita usa per agganciarsi alla parete intestinale, un collo e da una serie di segmenti, detti “proglottidi”. Dalla zona del collo si formano in continuazione nuovi segmenti, mentre le proglottidi terminali, che contengono le uova, si staccano ed escono dall’ano del cane, infestando l’ambiente, ivi comprese le cucce. Le proglottidi contengono le forme immature.

Sintomi

Le infestazioni causate dai parassiti indicati possono rimanere “asintomatiche” anche per lunghi periodi di tempo: ciò significa che il cane subisce il danno da parassitosi pur senza manifestare sintomi eclatanti e questo non è un bene per l’animale; inoltre, dal momento che il parassita compie, comunque, sia il ciclo biologico che riproduttivo, il cane infestato benché asintomatico, è in grado di disperdere il parassita nell’ambiente contaminandolo attraverso le proprie deiezioni. I sintomi più evidenti sono: dimagrimento generale, astenia, dolori articolari, orticaria, eritemi, vomito, diarrea.

Diagnosi

La diagnosi avviene attraverso l’esame delle feci. Si consiglia di ripetere l’esame, in caso di esito negativo, a distanza di una settimana: i parassiti, infatti, non vengono espulsi con le feci in modo continuativo.

Terapia

In commercio esistono varie specialità medicinali ad uso veterinario con proprietà antielmintiche. Anche in questo caso, è bene ripetere l’esame delle feci a distanza di 15 giorni dalla fine della terapia, allo scopo di sincerarsi in modo definitivo che tutti i parassiti siano stati eliminati: si ricorda a tal proposito, che queste specie infestanti esistono anche nelle forme così dette “immature”, che possono essere refrattarie agli antielmintici impiegati.

Precauzioni

Si raccomanda, in caso di infestazione del cane, di provvedere alla bonifica dell’ambiente in cui vive ed alla rimozione delle cucce. Inoltre, è auspicabile che le deiezioni canine vengano SEMPRE raccolte negli appositi sacchetti di plastica, onde evitare che esse possano disperdere nell’ambiente i parassiti, e perché questo gesto, ma anche molti altri, indica che il bipede è una persona civile e vuole vivere in armonia con tutto il resto del mondo. Un vecchio saggio diceva: “ Se vuoi essere rispettato, devi rispettare”. Se lo facessimo tutti …. ma questa è un’altra storia.

(di Maria Luisa Spezia)

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