Ambiente

Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo: le conseguenze del cambiamento climatico

I rischi che il mare nostrum si trasformi in un mare tropicale per l'impatto delle attività umane

L’8 luglio è la data stabilita per celebrare il Mediterraneo; ricorrenza importante istituita anche per ricordare come diverse minacce stanno rischiando di trasformare uno dei mari più belli presenti al mondo. Patrimonio naturale dal valore inestimabile, il Mar Mediterraneo, habitat di oltre 12mila specie, potrebbe presto diventare un mare tropicale; questa la primaria conseguenza del cambiamento climatico che ha già dimostrato le sue prime devastanti conseguenze.


Nella Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo, preme dunque ricordare ancora una volta, come questo ‘gioiello’ della natura sia un tesoro da proteggere e preservare. Il WWF, attraverso il report Gli effetti del cambiamento climatico nel Mediterraneo, lancia un importante allarme, evidenziando i rischi verso i quali va incontro il mare nostrum. Si stima che entro il 2100, la tropicalizzazione delle acque mediterranee potrebbe essere completata a causa di un mare “sempre più caldo“.

Le minacce presenti nel Mar Mediterraneo

Dagli anni ’70 ad oggi, la Terra ha subito un forte surriscaldamento che ha coinvolto soprattutto mari e oceani; il Mar Mediterraneo ha subito maggiori conseguenze, divenendo anche più salato. Come spiega il WWF la presenza di acque più calde ha favorito lo sviluppo di specie indigene; tra queste, ad esempio, il pesce coniglio che, divorando la vegetazione, impedisce la rigenerazione e favorisce la proliferazione di alghe tropicali invasive. Quest’ultime non trattengono il carbonio e generano dei ‘deserti marini’. Con la progressiva tropicalizzazione del Mar Mediterraneo si crea inoltre l’habitat ideale per meduse invasive provenienti dalla acque tropicali.

Come sottolinea ancora il report pubblicato dal WWF, il cambiamento climatico sta minacciando anche una delle piante più importanti dell’ecosistema marino: la Posidonia oceanica; essa è responsabile dell’ossigeno delle acque e fornisce l’habitat ad oltre il 20% delle specie presenti nel Mediterraneo. Questa pianta stabilizza il fondale sabbioso e in autunno protegge l’erosione costiera con le foglie secche che raggiungono la superficie. Il cambiamento climatico e il conseguente innalzamento del livello del mare sono le principali minacce alla Posidonia; questa pianta ha bisogno di luce e muore in assenza di essa. L’allarme sembra, dunque, forte: se non si creano soluzioni per proteggere l’ambiente presto uno dei mari più belli sarà trasformato irreversibilmente.

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Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.
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