
Queste spiagge meravigliose stanno per sparire per sempre (e una si trova in Italia) - biopianeta.it
Minaccia all’ecosistema costiero europeo: Sardegna tra le zone più vulnerabili. La consapevolezza crescente e il ruolo dei cittadini
Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, diverse spiagge del Mediterraneo, inclusa la Sardegna, figurano tra quelle maggiormente a rischio di “sparizione” entro i prossimi decenni. L’erosione costiera, accelerata dall’aumento delle temperature globali e dalle ondate di maltempo sempre più frequenti, sta riducendo la superficie di molte spiagge. Compromettendo habitat naturali fondamentali per la biodiversità. Nel caso della Sardegna, la combinazione di fenomeni naturali e pressioni antropiche ha evidenziato un deterioramento significativo delle coste più emblematiche. Come quelle di Chia, Costa Rei e le spiagge intorno a Villasimius.
L’innalzamento del livello del mare, causato dallo scioglimento delle calotte polari, rappresenta un ulteriore elemento di rischio. Le proiezioni climatiche indicano che entro il 2050 molte spiagge potrebbero registrare una perdita di superficie superiore al 30%. Con conseguenze anche per le infrastrutture turistiche e le comunità locali che dipendono fortemente dal turismo balneare.
Impatti socio-economici e strategie di tutela
Oltre alla perdita ambientale, la diminuzione delle spiagge ha forti implicazioni economiche per le regioni costiere. La Sardegna, che basa gran parte della propria economia sul turismo estivo, rischia di subire danni rilevanti in termini di occupazione e ricavi. Gli operatori del settore turistico hanno già espresso preoccupazione per la riduzione della capacità ricettiva. Oltre che per la possibile diminuzione dell’attrattività turistica.
Per contrastare questi effetti, sono in corso diverse iniziative sia a livello locale che europeo. Le misure più efficaci riguardano la gestione sostenibile delle coste. Con interventi di ripascimento e la creazione di barriere naturali attraverso la piantumazione di dune e vegetazione autoctona. Inoltre, si stanno promuovendo politiche di limitazione dell’urbanizzazione e del sovraffollamento nelle aree più fragili. Al fine di ridurre l’impatto delle attività umane.
L’Unione Europea ha stanziato fondi specifici per progetti di adattamento climatico e protezione delle coste. Prevedendo anche il coinvolgimento diretto delle comunità locali attraverso programmi di sensibilizzazione e partecipazione attiva nella gestione sostenibile del territorio.

Negli ultimi anni, la sensibilità verso la salvaguardia delle spiagge e delle aree marine protette è aumentata sensibilmente. Grazie anche all’impegno di associazioni ambientaliste e campagne di comunicazione. In Sardegna, molte iniziative di volontariato ambientale coinvolgono cittadini e turisti nella pulizia delle spiagge. Oltre che nella diffusione di buone pratiche per la tutela dell’ecosistema.
La partecipazione attiva della popolazione locale è considerata un elemento chiave per garantire la longevità delle spiagge. Promuovendo uno sviluppo turistico che sia rispettoso dell’ambiente e delle risorse naturali. In questo contesto, l’educazione ambientale nelle scuole e nei centri di informazione turistica assume un ruolo fondamentale per formare una nuova generazione consapevole e responsabile.
Le sfide da affrontare sono complesse e richiedono un impegno condiviso tra istituzioni, operatori del settore e cittadini. Solo attraverso un approccio integrato e coordinato sarà possibile preservare le spiagge più belle d’Europa, inclusa la Sardegna. E garantire che rimangano un patrimonio fruibile e sostenibile anche per le future generazioni.



