
Un sintomo che non devi mai ignorare: è il più importante per capire se hai un tumore al fegato - biopianeta.it
Scopri qual è il sintomo più importante da non ignorare per riconoscere in tempo un possibile tumore al fegato. Ecco i segnali a cui prestare attenzione e quando rivolgersi al medico.
Il tumore al fegato rappresenta una delle patologie oncologiche più insidiose, spesso diagnosticata in fase avanzata a causa della scarsa evidenza di sintomi precoci. Negli ultimi anni, grazie ai progressi nella ricerca medica e alle campagne di sensibilizzazione promosse da enti come la Fondazione Fegato, si è fatto maggiore attenzione ai segnali iniziali che potrebbero indicare la presenza di questa malattia. Riconoscere tempestivamente il primo sintomo del tumore epatico può fare la differenza nel percorso terapeutico.
Secondo i dati aggiornati della Fondazione Fegato, uno dei sintomi iniziali più significativi e che deve immediatamente mettere in allarme è la comparsa di un gonfiore addominale persistente, spesso accompagnato da una sensazione di pesantezza o dolore nella parte superiore destra dell’addome. Questo segnale, che può sembrare banale o associato a disturbi digestivi, è invece il primo campanello d’allarme per un possibile sviluppo di un tumore al fegato.
La difficoltà principale resta proprio nel fatto che questo sintomo non è specifico e può essere facilmente confuso con altre patologie meno gravi. Tuttavia, la sua persistenza nel tempo, specialmente se accompagnata da altri segnali come perdita di peso inspiegabile, affaticamento e ittero (colorazione gialla della pelle e delle sclere), deve spingere il paziente a rivolgersi tempestivamente a uno specialista.
Tumore al fegato, importanza della diagnosi precoce e dei controlli periodici
Negli ultimi anni, la medicina ha fatto passi avanti sostanziali nella gestione e nella cura del tumore al fegato. Ma la chiave rimane la diagnosi precoce. Le persone maggiormente a rischio, come chi soffre di epatite cronica B o C, cirrosi epatica o steatosi epatica non alcolica. Devono sottoporsi regolarmente a controlli specialistici, inclusi esami di imaging e dosaggio di marcatori tumorali come l’alfa-fetoproteina.
L’attenzione alle condizioni di base e la prevenzione attraverso stili di vita sani, inclusa una dieta equilibrata e la riduzione del consumo di alcol. Rappresentano strumenti fondamentali per ridurre l’incidenza di questa malattia.

In Italia, il carcinoma epatocellulare resta una delle principali cause di morte per tumore, con una incidenza che continua a destare preoccupazione. Le statistiche più recenti indicano che l’età media di insorgenza è intorno ai 65 anni. Con una maggiore prevalenza negli uomini, spesso legata a fattori come cirrosi e infezioni virali croniche.
Gli avanzamenti nella terapia mirata e nelle tecniche di chirurgia epatica, unitamente all’uso crescente di immunoterapia, stanno migliorando significativamente la prognosi per molti pazienti. Tuttavia, la sopravvivenza a lungo termine dipende fortemente dalla fase in cui la malattia viene scoperta. Per questo motivo, la diffusione di informazioni precise e aggiornate rimane un obiettivo prioritario per medici e istituzioni sanitarie.



