
Irlanda: il Paese europeo con il miglior equilibrio tra lavoro e vita privata(www.biopianeta.it)
Guadagnare bene e avere tempo libero per godersi la vita è un obiettivo ambito da molti, ma in quale Paese europeo é possibile?
Secondo il Global Life-Work Balance Index 2025 di Remote, piattaforma internazionale che ogni anno analizza la qualità della vita in base al rapporto tra lavoro e tempo libero, il Paese europeo dove si vive meglio è l’Irlanda, con risultati sorprendenti che meritano attenzione.
Il report di Remote valuta 60 Paesi con il più alto PIL mondiale, considerando parametri quali il numero di giorni di ferie retribuite, il salario minimo garantito, la qualità dell’assistenza sanitaria, la sicurezza pubblica e l’indice di felicità percepita dagli abitanti. Nel 2025, l’Irlanda si è posizionata al secondo posto a livello globale, dietro solo alla Nuova Zelanda, e al primo tra i Paesi europei.
Gli irlandesi godono di un salario minimo elevato, pari a 11,90 euro l’ora, tra i più alti del continente, e vantano un generoso congedo di maternità di 26 settimane, pagato al 70% dello stipendio. La percezione di sicurezza personale è alta, così come la qualità dei servizi pubblici, e il clima lavorativo è caratterizzato da un ambiente meno gerarchico e più collaborativo, che favorisce il benessere sul posto di lavoro. Tutti questi aspetti contribuiscono a rendere l’Irlanda un luogo ideale per chi cerca un buon salario senza sacrificare il tempo libero e la qualità della vita.
Gli altri Paesi europei con alta qualità della vita
Oltre all’Irlanda, altri due Paesi europei emergono nel ranking di Remote: il Belgio e la Germania.
Il Belgio si distingue per un salario minimo ancora più elevato, 12,42 euro l’ora, e una settimana lavorativa media di appena 34 ore, tra le più brevi in Europa. La combinazione di tutele lavorative solide e un alto indice di felicità percepita ne fa una destinazione attraente per chi cerca un buon equilibrio tra lavoro e vita privata.
La Germania, sesta nella classifica globale del 2024, beneficia di una legislazione sul lavoro tra le più avanzate e inclusive d’Europa, con ben 30 giorni di ferie annuali garantiti – e in alcuni casi anche di più. Questi fattori contribuiscono a una posizione di rilievo nella graduatoria, anche se la settimana lavorativa media è leggermente più lunga rispetto ad altri Paesi.
L’Italia si colloca al 22° posto su 60 Paesi, una posizione lontana dalle eccellenze europee. Tra le cause principali figurano una settimana lavorativa media piuttosto lunga, 36 ore, un congedo di maternità più breve (21 settimane) e un indice di felicità percepita relativamente basso, pari a 6,42 su 10.
Questi dati si riflettono anche nella crescente emigrazione dei giovani italiani, molti dei quali cercano opportunità lavorative all’estero. Negli ultimi anni, più di 100 mila giovani under 40 hanno lasciato l’Italia, con mete preferite come il Regno Unito, la Germania, la Svizzera, la Francia, ma anche Paesi più lontani come il Canada e la Nuova Zelanda. Testimonianze di famiglie separate e giovani professionisti mostrano una realtà di difficoltà nel trovare prospettive soddisfacenti nel nostro Paese, mentre all’estero si riscontrano maggiori riconoscimenti meritocratici e condizioni di vita più favorevoli.
Molti italiani all’estero riescono a realizzare i propri sogni professionali e personali, con salari più alti, flessibilità lavorativa e un contesto sociale più accogliente. Tuttavia, la distanza dalla famiglia e le difficoltà di gestione della lontananza rappresentano un prezzo da pagare per questa nuova generazione di expat.

La Repubblica d’Irlanda, con capitale Dublino, è una repubblica parlamentare membro dell’Unione Europea. Con una popolazione di oltre 5,3 milioni di abitanti, l’Irlanda ha una storia complessa segnata da lotte per l’indipendenza e una trasformazione economica impressionante.
Dopo la sua indipendenza dal Regno Unito nel 1922, l’Irlanda ha attraversato un lungo periodo di emigrazione e stagnazione economica. Tuttavia, dagli anni Novanta in poi, grazie a riforme profonde e all’apertura all’economia globale, il Paese ha vissuto una rapida crescita economica, tanto da essere definita la “tigre celtica”. Oggi l’Irlanda vanta un PIL pro capite tra i più alti d’Europa e un sistema sociale che valorizza la libertà economica, l’istruzione e la democrazia.
Il connubio tra una qualità della vita elevata e un mercato del lavoro competitivo rende l’Irlanda un modello per chi desidera un equilibrio fra realizzazione professionale e benessere personale.