
Giovanni Arras, un giovane ricercatore di 29 anni originario di Tempio, è stato selezionato per ricevere un’importante onorificenza. Mercoledì 5 marzo 2025, presso il Quirinale, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, conferirà a Arras il titolo di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica. Questo riconoscimento celebra il suo contributo innovativo nel campo della neuroriabilitazione, in particolare per il progetto europeo AInCP, dedicato alla riabilitazione dei bambini affetti da paralisi cerebrale. Insieme a lui, sarà premiata anche la professoressa Giuseppina Sgandurra, neuropsichiatra infantile di Pachino, Sicilia, che dirige il laboratorio Innovate (Innovative Technologies in Neurorehabilitation) all’IRCCS Fondazione Stella Maris di Calambrone.
La storia personale di Giovanni Arras
Giovanni Arras ha una storia personale che si intreccia con la sua carriera professionale. Nato con una paralisi cerebrale, ha affrontato sfide significative, inclusi interventi chirurgici e un percorso di fisioterapia. Nonostante le difficoltà legate alla sua condizione, ha proseguito gli studi con determinazione, frequentando il liceo scientifico Dettori e conseguendo una laurea in Filosofia presso l’Università di Pisa, seguita da una laurea magistrale a Sassari. Attualmente, Arras è dottorando nel programma nazionale in intelligenza artificiale a Pisa e collabora attivamente al progetto AInCP, sotto la guida della professoressa Sgandurra. È anche coinvolto con l’associazione FightTheStroke, che offre supporto ai giovani sopravvissuti all’ictus e alle loro famiglie.
Influenza della disabilità sulla ricerca
L’esperienza personale di Arras con la disabilità ha influenzato profondamente la sua visione della ricerca. “La mia esperienza diretta con la disabilità mi ha dato una prospettiva unica sulla ricerca“, ha affermato Arras. “Quando ho iniziato a lavorare nel campo della riabilitazione tecnologica, ho capito che potevo portare non solo un contributo scientifico, ma anche un punto di vista da paziente, aiutando i pazienti ad essere sempre più indipendenti“. Questa combinazione di competenze e sensibilità personale rappresenta un elemento chiave nel suo approccio alla ricerca e alla riabilitazione.