Tecnologia

Le piante carnivore possono migliorare il nostro futuro: il progetto rivoluzionario per cambiare il mondo

Imitare i meccanismi della natura, il nuovo studio sulle piante carnivore è strabiliante: ecco come possono migliorare il nostro futuro.

Le piante carnivore sono molto più intelligenti di quanto si possa pensare, ed è proprio da questa evidenza che sono partiti i nuovi studi sulle tecnologie a intelligenza artificiale. La replicazione di schemi di funzionamento di apparati animali e vegetali fa sì che diventi più facile ideare una struttura in grado di utilizzare software per aiutare l’ambiente e fare scelte più green.

Attraverso le nuove ricerche è stato possibile infatti replicare il sistema di riconoscimento degli oggetti circostanti di una pianta carnivora e applicarlo alla robotica grazie all’ia. Tutto ciò ha portato enormi risultati che dimostrano ancora una volta quanto apprendere dalla natura possa essere la scelta giusta per le ricerche scientifiche dell’essere umano.

La specie scelta è quella della Dionea o venere acchiappamosche è una pianta carnivora appartenente alla famiglia delle Droseracee. Osservandola si può notare come riesca a riconoscere un insetto che si posa su di lei come cibo per serrare le fauci e intrappolare la vittima che non ha più scampo.

Le piante carnivore per lo sviluppo della robotica: un progetto rivoluzionario per il mondo

Darwin la definì “la pianta carnivora più spettacolare del mondo” per il suo affascinante meccanismo di cattura delle prede. Le sue foglie sono munite di denti morbidi che rispondono agli stimoli esterni serrandosi e intrappolando gli insetti.

Piante carinvore e IA
Dionea Muscipola – biopianeta.it

Gli ingegneri dell’Università di Scienza e Tecnologia di Hong Kong hanno sviluppato un nuovo dispositivo elettronico che imita il meccanismo intelligente di cattura delle prede. I ricercatori ritengono che possa aprire la strada ai futuri dispositivi elettronici biomimetici. La ricerca, guidata dal professor Shen Yajing è stata ispirata proprio dalla capacità unica di questa trappola di distinguere tra diversi stimoli.

Questo lavoro rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione e nella replica dell’intelligenza biologica. Gli sviluppi della ricerca potrebbero avere applicazioni in tantissimi campi. L’idea dei ricercatori è quella di sfruttare la funzionalità nella robotica per creare robot più intelligenti in grado di ‘percepire’ e rispondere all’ambiente, ma non solo, potrebbe anche essere applicata agli arti artificiali degli amputati per dare la sensazione di controllo dell’arto.

Al momento ci sono molti limiti al prototipo: per esempio le dimensioni troppo grandi e un tempo di risposta molto lungo. Tuttavia, i ricercatori ritengono che questi problemi possano essere risolti attraverso ulteriori ricerche e investimenti.

Claudia Manildo

Giornalista pubblicista e content editor, sono laureata all’Università di Siena in Comunicazione e all’Università di Parma in Giornalismo e Cultura Editoriale. Scrivere, oltre che un lavoro, è una missione quotidiana. Sono editor e correttore bozze freelance e nel tempo libero recensisco libri. Appassionata di sociologia e di interazione uomo-macchina, nel 2022 ho pubblicato il mio primo saggio per deComporre Edizioni.
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