Vivere green

La tremenda Direttiva Case Green costerà 50.000€ a famiglia: quando entra in vigore

A che punto è l’iter di approvazione della direttiva Green Ue 2023? Ecco tutte le novità (e l’impatto che avranno sui nostri portafogli).  


Nei mesi scorsi ha fatto parecchio discutere la direttiva Green Ue, in particolare laddove si prevede la ristrutturazione obbligatoria di case e la sostituzione di elettrodomestici non efficienti da punto di vista energetico. Dopo l’intesa raggiunta all’inizio dello scorso dicembre tra Parlamento, Commissione e Consiglio europeo, si va verso l’approvazione di una versione più “light” della Direttiva stessa. Quando entrerà in vigore? Quali sono le novità principali e le loro conseguenze per cittadini? Ecco tutte le risposte.

Prima che la Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) possa entrare in vigore, occorre un passaggio alla plenaria, in programma proprio questo mese. Ma di fatto ci stiamo avviando alla fase conclusiva del processo legislativo, con l’approvazione ufficiale da parte del Parlamento europeo. L’obiettivo, del resto, è stringente: raggiungere la neutralità energetica per gli immobili entro il 2050. E non sarà a basso costo.

Il conto salatissimo della Direttiva Case Green: le date dell’entrata in vigore

La novità di maggior impatto prevista dalla nuova Direttiva è sicuramente quella relativa alla ristrutturazione di immobili, che devono raggiungere un miglioramento dell’efficientamento energetico. L’adeguamento alle norme comporta per i cittadini dei Paesi membri tutta una serie di spese, in molti casi anche elevate, e resta da vedere se i singoli Stati o la stessa Ue metteranno in campo ulteriori incentivi e contributi.

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Entro il 2030 gli edifici non residenziali dovranno ridurre le emissioni inquinanti del 16% ed entro il 2033 del 26% – (Biopianeta.it)

Ecco nel dettaglio la tabella di marcia per la conversione delle abitazioni in chiave “green”:

  • entro il 2025 gli edifici residenziali più inquinanti dovranno ridurre il consumo medio di energia primaria del 16%, ed entro il 2030 del 20% (o 22%);
  • entro il 2030 gli edifici non residenziali dovranno ridurre le emissioni inquinanti del 16% ed entro il 2033 del 26%;
  • dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti a emissioni zero, e dal 2028 anche gli edifici pubblici.

Ma non è tutto, infatti, si prevede anche l’obbligo di sostituzione delle caldaie a gas con modelli più green (a partire dal 2035), e dal prossimo anno non saranno più disponibili i bonus e le agevolazioni per l’installazione di impianti a gas. Ultimo, ma non meno importante, il capitolo pannelli solari: scatta l’obbligo per i nuovi edifici, gli edifici pubblici ristrutturati e quelli non residenziali ristrutturati (esclusi invece gli edifici residenziali, anche se sottoposti a ristrutturazione).

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