Ambiente

Bonifica delle acque contaminate: la sfida del futuro passa per l’uso di un fascio di elettroni

Secondo un recente studio, un fascio di elettroni potrebbe risolvere il problema delle acque contaminate. Ecco di cosa si tratta.


Uno dei problemi più importanti della Terra riguarda soprattutto l’inquinamento delle acque, in particolar modo quello dei mari e degli oceani. Il pianeta è infatti caratterizzato da circa 1,5 miliardi di chilometri cubi di acqua, il 97% dei quali è formato da acqua salata, mentre il restante 3% è costituito dai fiumi e dai laghi. Una parte di questa enorme quantità di acqua contiene purtroppo sostanze inquinanti dannose per la salute.

In modo particolare, è possibile trovare i residui delle sostanze chimiche utilizzate nell’agricoltura o i liquami provenienti dagli allevamenti. E non solo: i mari e gli oceani contengono anche le famose microplastiche, che galleggino dappertutto in modo invisibile, grazie alle loro ridottissime dimensioni.

Acqua contaminata, ecco la tecnologia che risolve tutto

Secondo alcuni ricercatori, il problema delle acqua inquinate potrebbe essere risolto grazie ad una tecnologia quasi fantascientifica. Per la precisione, si utilizzerebbe un fascio di elettroni per bonificare le acque dai PFAS, che sono delle sostanze di fluoruro alchilico caratterizzate da proprietà tensioattive.

Questa innovativa ricerca è arrivata dal prestigioso Fermi National Accelerator Laboratory, conosciuto anche con il nome Fermilab. Quest’ultimo, che si trova a pochi chilometri da Chicago, è sostanzialmente un laboratorio progettato appositamente per studiare la fisica delle particelle elementari.

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Acqua inquinata, la tecnologia arriva in nostro aiuto – biopianeta.it

Si tratta quindi di un luogo di ricerca dedicato al grande fisico Enrico Fermi, e costituito da un imponente acceleratore di particelle che permette agli scienziati di studiare i segreti della materia. Ad ogni modo, grazie al Fermilab americano i ricercatori sono finalmente riusciti a capire come degradare i PFAS, che dagli anni ’50 sono un vero e proprio mistero per gli studiosi. In modo particolare, nessuno era mai riuscito ad eliminare queste pericolose sostanze presenti nelle acque incontaminate.

Il progetto più promettente è quindi giunto dai ricercatori del Fermi National Accelerator Laboratory, i quali hanno recentemente affermato che un fascio di elettroni garantirebbe la bonifica di enormi volumi d’acqua e l’eliminazione dei pericolosi PFAS. Si tratta inoltre di una tecnica che viene già utilizzata in ambito industriale e in alcune università. Come riesce allora a bonificare l’acqua? Innanzitutto, gli scienziati hanno condotto un test su un campione d’acqua contaminato da PFAS, grazie al quale hanno dimostrato l’efficacia del fascio di elettroni.

Dopo aver irradiato il campione gli scienziati lo hanno ovviamente analizzato per verificare che le sostanze dannose fossero state eliminate correttamente. I risultati hanno perciò confermato che il fascio di elettroni elimina definitivamente le sostanze di PFAS, rompendo efficacemente i legami carbonio-fluoro.

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