Ambiente

Gli esperti lanciano l’allarme dopo il caldo record del 2023: cosa dobbiamo aspettarci quest’anno?

Il 2023 ha battuto il record di caldo a livello globale. Cosa ci attende per il 2024 in corso? Gli scienziati lanciano l’allarme.


«La terra brucia», scriveva il pluripremiato climatologo Michael E. Mann in uno dei suoi libri più famosi dedicati al tema del cambiamento climatico. La “febbre” del nostro pianeta continua a salire rapidamente facendo segnare record ormai a cadenza annuale.

Stando al Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (C3S), supportato dal centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine e finanziato dall’UE, l’ultimo mese di dicembre 2023 è stato il più caldo tra quelli mai registrati su scala planetaria.

Il mese scorso le temperature medie hanno toccato infatti i 13.51°C: +0.85°C rispetto alla media del periodo 1991-2020 e +1.78°C rispetto al periodo pre-industriale (tra 1850 e 1900) sempre a dicembre. La domanda è: cosa dobbiamo aspettarci per l’anno appena iniziato?

Crisi climatica, cosa ci attende nel 2024

Nel complesso il 2023 ha fatto registrare un caldo da record: con una temperatura media globale di 14.98°C ha superato il 2016 passando alla storia come l’anno più caldo di sempre. Secondo il rapporto 2023 Global Climate Highlights, che si basa principalmente sui dati di rianalisi ERA5, lo scenario che ci attende non è confortante.

Cambiamento climatico cosa succederà quest'anno
La crisi climatica si manifesta in modo sempre più evidente – biopianeta.it

I livelli preindustriali sono stati superati di oltre 2°C e per la prima volta nella storia ogni giorno dell’anno ha superato di almeno 1°C il livello preindustriale. A surriscaldarsi non è solo l’aria ma anche gli oceani, sottoposti a temperature medie globali senza precedenti.

Cosa ci sarà da attendersi in questo 2024 sul fronte del clima? Secondo gli esperti la “febbre” della terra porterà ad un aumento della frequenza e dell’intensità di eventi meteorologici estremi. Parliamo di ondate di calore, di tempeste, di uragani e siccità, con potenziali danni rilevanti per comunità, agricoltura e ambiente.

Anche gli ecosistemi potrebbero essere danneggiati dalle temperature sempre più alte della febbre planetaria, con ricadute negative e perfino irreversibili su flora, fauna e biodiversità. Anche la scarsità d’acqua potrebbe aggravarsi in molte zone del mondo a causa del riscaldamento globale, provocando non solo problemi di approvvigionamento idrico ma anche tensioni e conflitti legati alle risorse.

Potrebbe continuare anche il riscaldamento degli oceani, con la fusione dei ghiacciai e l’aumento del livello del mare e la conseguente minaccia per le aree costiere. Non mancano anche gli effetti negativi sulla salute umana associati a ondate di calore sempre più forti e a malattie trasmesse da insetti. Per non parlare della qualità dell’aria. 

Emiliano Fumaneri

Veronese di nascita, ho vissuto molti anni in Trentino-Alto Adige (Merano, Trento, Rovereto). Vivere in una regione di confine così ricca di storia e di strazi ha suscitato in me la passione per le lingue straniere e la curiosità per culture e costumi differenti. Da sempre attento alle sorti della nostra casa comune, mi interesso a tutto ciò che riguarda l'ambiente.
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