Salute e benessere

Pesce decongelato, allerta sanitaria: la scoperta choc

Recentemente è stata fatta una scoperta allarmante sul pesce decongelato, che sta facendo preoccupare tutto il mondo sanitario.

Il congelamento e il surgelamento dei cibi sono fondamentali per poter garantire una buona conservazione degli alimenti. Per la precisione, il congelamento è un sistema che permette di congelare i prodotti più lentamente; il surgelamento, invece, viene utilizzato a livello industriale con lo scopo di surgelare il cibo ad una velocità maggiore, solitamente fino ai -18°C. Ma quando è nato il primo sistema per surgelare?

allarme sul pesce decongelato
Allerta sul pesce decongelato – biopianeta.it

L’idea è nata sulla costa atlantica del Canada nel 1886, quando un biologo di New York si accorse che il pesce pescato da poco si congelava a temperatura ambiente (in quel luogo il clima era polare, quindi c’erano circa -40°C). Dopodiché, quando veniva scongelato improvvisamente ritornava fresco. Questa idea portò alla realizzazione del primo surgelatore nel 1930.

L’allerta sul pesce decongelato

Di recente cinque persone sono state arrestate, sei si trovano agli arresti domiciliari e sette hanno ricevuto delle misure cautelari, poiché potrebbero aver causato una decina di intossicazioni alimentari, attraverso la vendita di un tonno sofisticato. Tutto questo è il risultato di una grande operazione portata avanti dai Carabinieri del Nas di Bari e di Napoli. Questi ultimi sono riusciti a scoprire un’associazione per delinquere , che adulterare delle sostanze alimentari. In modo particolare, sono stati coinvolti imprenditori e dipendenti che lavoravano in due aziende di Bisceglie (nella provincia della BAT), specializzate nel settore ittico.

allarme sul pesce decongelato
Pesce decongelato – biopianeta.it

E non solo: tra i coinvolti c’è anche una società di consulenza sulla sicurezza alimentare e persino un laboratorio di Avellino, il quale analizzava gli alimenti ittici. Inoltre, i Carabinieri hanno sequestrato 5,2 milioni di euro, che erano il frutto delle varie attività illegali. Tuttavia, le indagini sono cominciate nel 2021, nel momento in cui decine di persone, tra la Toscana e la Puglia, hanno avuto i primi sintomi da intossicazione alimentare, dopo aver mangiato il tonno pinna gialla adulterato. Ciò che stupisce di più è che gli arrestati avrebbero deciso di adoperare grandi quantità di nitriti, con l’obiettivo di abbellire l’aspetto e il colore del pesce decongelato.

Inoltre, secondo l’USL della Toscana, è stata utilizzata una quantità di nitriti 50 volte superiore, rispetto al limite consentito. Coloro che indagano sul caso, hanno dichiarato che gli indagati avrebbero messo in commercio tantissimi salmoni congelati, spacciati per pesce fresco, e persino preparazioni a base di pesce preparati con materie scadute. In più, sono accusati anche di aver nascosto i risultati delle analisi sui prodotti venduti, e di aver falsificato i certificati dei laboratori, con lo scopo di non far scoprire la presenza dei nitriti e dei nitrati.

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