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SVIZZERA, POLITICHE AMBIENTALI INSUFFICIENTI: OCCORRE UN NUOVO PIANO

La politica, volenti o nolenti, è al centro della vita di tutti i giorni. Quando parliamo di stati, regioni, infrastrutture e quant’altro, diamo per scontato che le decisioni vengano prese in maniera giusta e ponderata. Se tutto ciò è dato per assunto, è perché esiste un modus operandi ben chiaro rispetto all’iter che porta alla condivisione unitaria di regole.

Ciò, naturalmente, deve essere sempre contestualizzato rispetto alla realtà in cui avviene. Uno stato con qualche centinaio di migliaia di abitanti, qualunque siano le difficoltà “interne”, rimarrà comunque un contesto più semplice per un governo rispetto ad un agglomerato eterogeneo di macro regioni. Pensiamo alla differenza riscontrabile tra Stati Uniti e Svizzera: i primi sono frutto dell’unione confederata di 50 stati. La seconda, altrettanto, vede la confederazione di 26 cantoni. La differenza? Gli USA contano circa 320 milioni di abitanti in più.

Aria fresca

Nel rispetto di ogni contesto, la politica deve avere la sua efficienza. Per quanto riguarda la Svizzera, nonostante il territorio sia di piccole dimensioni e la popolazione totale inferiore a quella osservabile in una sola capitale europea, sembra esserci bisogno di una ventata di aria fresca.

Non utilizziamo questo termine casualmente, facendo riferimento ai cambiamenti climatici e più in generale alla situazione ambientale. Nelle elezioni generali dell’autunno 2019, gli ambientalisti hanno registrato una crescita storicaA ciò si sono aggiunti i dividendi del Partito verde liberale: una situazione ideale dunque per una svolta concreta

Piccolo dettaglio molto influente: subito prima della tornata elettorale, la maggioranza di centrodestra riuscì a far approvare delle leggi non propriamente condivise dall’intera cerchia politica. Soprattutto, queste non sono affatto allineate ad un contesto dove la natura regna fondamentalmente sovrana. Gli interessi di mercato purtroppo hanno avuto per l’ennesima volta la priorità. Contiamo, però, di osservare quanto prima proposte nuove e fresche.

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