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CO2, SI PREVEDE UN CALO FINO ALL’8% DELLE EMISSIONI SU SCALA MONDIALE

Come già vi abbiamo raccontato, il lockdown causato dal contagio senza limiti del nuovo Coronavirus non ha avuto esclusivamente effetti negativi sulla nostra vita. Certo, sapere che ad oggi più di 233 mila persone hanno perso la vita non può fare piacere. Il nostro Pianeta però necessitava assolutamente di una pausa, e questo blocco totale ha fatto si che la situazione migliorasse.

Come già ricordato nei giorni scorsi, non basteranno pochi mesi di attività ridotte per inficiare in maniera positiva sulla salute della Terra. Anni di soprusi ci hanno portati al punto di non ritorno. La quarantena imposta a miliardi di persone, sul breve, sta dando segnali importanti: non è il caso di rinunciare ad inseguire questo miglioramento in maniera definitiva.

Le rinnovabili in aiuto

Fin dal periodo delle prime industrializzazioni, l’uomo ha preferito assecondare il profitto piuttosto che la propria salute e quella del Pianeta su cui è ospite. L’anidride carbonica prodotta dalle automobili, dalle fabbriche ed in moltissimi altri modi ha modificato in maniera sostanzialmente definitiva il perfetto equilibrio della natura.

L’anno 2020 in ogni caso segnerà dei minimi storici di produzione di CO2, che non si verificano dal secondo dopoguerra. Secondo una proiezione effettuata da alcuni ricercatori dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), la diminuzione rispetto al 2019 sarà pari all’8%.

Il motivo è molto semplice: le energie rinnovabili sono sempre più utilizzate ed il lockdown ha imposto un utilizzo minore di gas, petrolio e carbone. Per quanto riguarda la situazione italiana, l’Ispra ha calcolato che rispetto al 1990 la riduzione della produzione di CO2 del 2020 sarà pari al 17%.

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