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Il plogging, la corsa in cui si raccolgono i rifiuti

Un’attività a metà tra lo sport e la cura per l’ambiente: arriva dalla Svezia il plogging che permette di fare attività fisica aiutando allo stesso tempo l’ambiente


Nei parchi della Svezia o nei boschi, mentre si fa jogging, cco che si raccolgono i rifiuti: nasce così il plogging, la nuova attività fisica che unisce lo sport alla cura per l’ambiente. Nato nel 2016, questo nuovo modo di intendere lo sport si sta diffondendo in Europa e in tutto il mondo per il modo semplice e divertente con cui permette di rispettare e tutelare l’ambiente.

Il nome deriva dalla parola inglese jogging unita a “plocka upp” che in svedese significa raccogliere. Il successo e la veloce diffusione del plogging derivano dalla sua semplicità dato che per svolgerlo basta amare stare all’aria aperta ed essere vestiti esattamente come quando si corre. A questo si unisce la passione per l’ambiente abbinata ad una diffusione del fenomeno che è avvenuta sui social dove le corse sostenibili vengono comunicate e condivise. Ci si ritrova così in gruppi con cui mettersi a correre ripulendo le proprie città, parchi e boschi.

In più il plogging permette di fare comunque un esercizio fisico completo, che prevede il riscaldamento prima di cominciare per mettere in funzione tutti i muscoli. In Italia il plogging sta lentamente prendendo piede, da Milano a Roma sino ai piccoli centri, grazie alle persone e alle associazioni che ne stanno favorendo la diffusione. A Milano ad esempio, nella Green week che si è tenuta a fine settembre, giovani e famiglie sono state chiamate a passeggiare o correre nel Parco delle Cave, ripulendolo intanto da plastica e cartacce: un modo per stare insieme, fare del bene al proprio fisico e anche all’ambiente!

photo credit: pixabay.it

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