Curiosità

San Francisco, scatta il divieto per la vendita di pellicce

San Francisco è la prima delle grandi città USA a mettere un divieto ufficiale alla vendita delle pellicce di animali. Una scelta che rappresenta una perdita economica che va dai 10 ai 40 milioni di dollari.


A mettere definitivamente la parola fine alla vendita di capi d’abbigliamenti realizzati con pelo di animale nella città di San Francisco due numeri: dieci e zero. Questo è infatti il risultato dei voti con cui l’amministrazione cittadina ha messo al bando in maniera definitiva la vendita di pellicce animali in nome dei diritti degli animali. Una vittoria decisamente schiacciante per gli animalisti. “Per sostenere chi non può parlare, i miei colleghi hanno votato 10 a zero la mia proposta di vietare la vendita di indumenti o accessori di pelliccia nuova a partire da gennaio 2019. Finiamola con i profitti sulla pelle – letteralmente – degli animali”, ha twittato Katy Tang, membro del consiglio di sorveglianza di San Francisco e promotrice della misura.

Una decisione che potrebbe creare un importante precedente, ma ad ora San Francisco è l’unica grande città degli Stati Uniti ad aver bandito le pellicce. Misure del genere sono state già adottate, ma in cittadine più piccole come West Hollywood e Berkeley. La decisione di vietare questo business avrà ovviamente dei risvolti economici: secondo le stime dell’Ufficio analisi economica della città, nel 2012 la vendita delle pellicce ha generato a San Francisco un giro di affari che si aggirava fra gli 11 e i 40 milioni di dollari. Il provvedimento toccherà circa 30 rivenditori soltanto nella piazza centrale, Union Square.

La decisione presa dall’amministrazione di San Francisco arriva poco dopo la scelta presa da Versace e Furla di abbandonare il mercato delle pellicce di animali, aggiungendosi ald altri marchi prestigiosi come Armani, Gucci, Hugo Boss e Ralph Lauren. “Mentre in Europa sempre più Paesi vietano l’allevamento di animali per farne pellicce, e negli Stati Uniti si comincia già a vietarne il commercio, l’Italia continua ad essere fanalino di coda, consentendo ogni anno l’uccisione di almeno 200.000 visoni – dichiara Simone Pavesi, Responsabile Lav Area Moda Animal Free ai microfoni del Corriere della SeraIl nuovo Parlamento ha la responsabilità di riportare il nostro Paese in un contesto civile, vietando definitivamente questa forma di allevamento e accogliendo quella che è una istanza sostenuta dall’86,3% degli italiani”.

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Photo Credit Pixabay

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