Curiosità

Catchat e gli altri, i pet diventano social

Da Facebook a Catchat. Si sa, Internet è diventato il principale punto di approdo per chi cerca una storia romantica, o anche solo una community per stare insieme e condividere interessi e passioni. Oggi però, sono altre le vere star del web, quelle che sui social riscuotono un successo ineguagliabile: sono i cani e i gatti infatti i nuovi protagonisti della rete, tanto che a loro sono stati dedicati alcuni social specifici. Il primo social creato per loro, Catchat, è stato istituito da Mandy Cotton addirittura nel 2000, e attualmente ospita i profili di tantissimi gatti. «Siamo unici in quello che facciamo – ci racconta Mandy – siamo un rifugio virtuale, non prendiamo fisicamente gatti, ma abbiamo un elenco di gatti che sono alla ricerca di nuove case rifugio, ovunque nel mondo. Continuiamo a espanderci continuamente, in modo da ospitare qualsiasi organizzazione che si occupa di animali, fornendo loro un servizio che dia loro una casa prima del loro ricollocamento. Molti dei rifugi che elenchiamo sul Catchat non hanno i propri siti web, per questo noi diamo loro visibilità. Raccontiamo la storia di tanti gatti e abbiamo contribuito a piazzarne oltre 8.300 nel 2015!».


 

Un social di collocamento

Catchat, il primo social per gatti, in realtà è ancora più particolare, perché fornisce un servizio assolutamente prezioso proprio per tutte le associazioni internazionali più piccole, che non possono permettersi di gestire siti web. Ospitare profili di gatti provenienti da più parti, significa che questi felini, spesso trascurati, hanno molte più possibilità di trovare un posto dove vivere. Attualmente, Catchat ha una pagina speciale “I quindici trascurati” per porre al centro dell’attenzione proprio i primi quindici gatti che vivono nei rifugi da più di un anno. Il sito ospita una serie di altre pagine, tra cui elenchi speciali per i gatti selvatici e meticci che sono Fiv (Immunodeficienza felina) positivi. dbe26a72-f354-494c-9b44-818d62fbc4cbE naturalmente ci sono sempre i gatti in cerca di affido temporaneo, in modo da favorire i potenziale genitori, che possono utilizzare il sito come una risorsa per la registrazione. Ma, naturalmente, il reinserimento di animali abbandonati e randagi, è solo un aspetto dell’equazione. Il problema infatti è che un solo gatto può essere responsabile anche di 20mila discendenti in soli cinque anni, se non sterilizzato, e molti proprietari di animali domestici sembrano non essere in grado di fare proprio questo. È un falso mito quello che racconta che ai gatti dovrebbero essere consentito di avere almeno una cucciolata di gattini, perché i gatti non sono come persone e non scelgono di rimanere incinta come facciamo noi. Le ricerche mostrano che molte persone che si sono scontrate con la realtà di avere una cucciolata di gattini sono rimaste traumatizzate, non era quello che avevano immaginato e la loro risposta è stata un travolgente “mai più”. La maggior parte delle associazioni benefiche raccomandano la sterilizzazione degli animali. Mandy dice ancora: «Attraverso i collegamenti di Catchat abbiamo sentito da diversi rifugi soprattutto nell’ultimo mese, che sono assolutamente sommersi dai gattini. Sembra che il messaggio a proposito di sterilizzazione ancora non stia ottenendo risultati, nonostante tutta l’assistenza finanziaria che è stata posta in atto per castrazione e sterilizzazione. Se è necessario sapere quali organizzazioni offrono sterilizzazioni anche a basso costo, su Internet si possono trovare facilmente tutti i dettagli e link per questo».

 

 

Amicizie social

Sono tanti però gli spazi web dove si parla di animali domestici: Mysocialpet ad esempio permette di trovare un cane o un gatto da adottare; offerte di adozione si trovano anche su Ynetpet; Griddixcat ha invece una parte ludica che consente di scambiare la propria posizione geografica con gli altri possessori di animali. Con Fbsocialpet si ha disposizione anche un blog e un veterinario che risponde ai dubbi, mentre con Matchpuppy si possono anche trovare nuove coppie di animali per far scoppiare l’amore in rete! Tra questi, l’ultimo arrivato è Petigram, una app che è anche una rete sociale e che crea una piattaforma che dà ai proprietari di animali la possibilità di fare amicizia e condividere foto e notizie dei propri pet preferiti. Molto semplice da utilizzare, a Petigram si può accedere da Facebook e Twitter e dà la possibilità di pubblicare messaggi sulle bacheche degli amici e l’opportunità di commentare le foto; da Instagram ha acquisito la modalità per la condivisione di immagini e la capacità di editing. Petigram è una app gratuita scaricabile da Apple Store. Consente di creare un vero e proprio profilo, pubblicare nuove foto del proprio cagnolino o del proprio gatto, commentare le immagini scattate dai propri amici. Con l’opzione “aggiungi un pet” si possono creare schede tecniche dei propri amici a quattro zampe, specificando nome, razza, compleanno e sesso.115f3d33-5041-486a-b523-1cdc1b4c4325 Gli iscritti si possono connettere con altre persone che hanno “gusti simili ai propri sugli animali domestici”, trovare informazioni sulla razze preferite ed sui luoghi dove poter adottare un esemplare. L’idea degli inventori di Petigram, è quella di creare uno spazio libero, che permetta agli iscritti di condividere liberamente foto dei propri animali, creato appositamente per loro, rispetto ai social network tradizionali. Infine c’è il social che geolocalizza. Sono più di un milione i felini geolocalizzati – 53mila solo in Italia – perché tramite Gps si tracciano le loro scorribande. Date un’occhiata al sito, e fate un veloce giro del mondo con l’opzione “Random”. Impossibile che non vi strappino un sorriso. Oltre un milione di gatti di tutte le razze, di tutte le taglie, di tutti i Paesi del mondo sono stati geolocalizzati tramite Google Maps e ora appaiono in tutta la loro meraviglia nel sito iknowwhereyourcatlives.com, una sorta di social per i mici e i loro padroni. Tantissimi i gatti italiani (come detto più di 50mila) di tutte le regioni della Penisola; l’affollamento più alto in Lombardia (più di 11mila), mentre la città più gattara si conferma Roma (più di 4mila i gatti censiti). In particolare il sito iknowwhereyourcatlive è una “raccolta sperimentale” di dati, rastrellati in tutti social (Instagram, Facebook, Flickr…) e collegati alla parola “gatto”; per scelta, non vengono forniti dati sensibili sui proprietari, solo le coordinate per la geolocalizzazione degli animali. Il progetto, se sviluppato, potrà avere applicazioni utilissime: per esempio, si potranno tracciare le scorribande dei felini più vagabondi, scongiurando così il rischio di sequestro o di smarrimento. Insomma Catchat e gli altri insegnano: da oggi si può concedere ai propri animali di avere una vita social e di condividere le vostre passioni perché sempre più reale e virtuale s’intrecciano, e tra le tante possibilità offerte dal web è giusto dunque dedicare uno spazio anche agli animali, che per molti sono compagni fidati di vita.

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