
Cura così la stella di Natale - (biopianeta.it)
Spesso trascurata nelle sue reali esigenze, la stella di Natale richiede cure specifiche per restare rigogliosa. Una mini guida
La stella di Natale, conosciuta scientificamente come Euphorbia pulcherrima, continua a essere una delle piante ornamentali più amate durante le festività natalizie, ma spesso viene fraintesa nella sua natura e nelle sue esigenze di coltivazione. Originaria del Messico, dove cresce spontaneamente come un albero che può raggiungere anche i tre metri di altezza, questa pianta tropicale richiede condizioni ambientali molto diverse da quelle invernali tipiche delle nostre case. Approfondire le sue caratteristiche e i suoi bisogni è fondamentale per evitare che la pianta si secchi rapidamente e per riuscire a farla durare e rifiorire ogni anno.
La stella di Natale appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae ed è una pianta tipicamente tropicale, originaria delle regioni calde e umide del Messico e del Guatemala. In natura, la Euphorbia pulcherrima cresce come un arbusto o un piccolo albero, sviluppando foglie verdi e brattee colorate (non veri fiori) che diventano rosse, rosa o bianche a seconda delle varietà. Queste brattee si colorano in risposta al fotoperiodo: essendo una pianta brevidiurna, la sua fioritura è stimolata dall’accorciamento delle giornate, che nel suo habitat naturale coincide con l’inverno. Questo spiega il suo legame con il periodo natalizio nel nostro emisfero.
Errori comuni che compromettono la salute della pianta
Nonostante la sua fama di pianta invernale, la stella di Natale soffre molto le basse temperature e le condizioni di scarsa umidità tipiche degli ambienti riscaldati. Le temperature inferiori ai 15°C o gli sbalzi termici repentini, come quelli causati dal trasporto o dall’esposizione a correnti d’aria fredda, sono spesso la causa principale della caduta delle foglie o dello scolorimento delle brattee.

Per questo motivo, è fondamentale posizionare la pianta in un luogo luminoso ma protetto dal sole diretto, che potrebbe bruciare le foglie, e lontano da fonti di calore come termosifoni o caminetti che seccano l’aria. L’umidità ambientale deve essere mantenuta moderata: in ambienti troppo secchi può essere utile utilizzare un sottovaso con argilla espansa umida o vaporizzare leggermente l’aria attorno alla pianta, senza bagnare direttamente le brattee.
L’irrigazione deve essere oculata: è consigliabile annaffiare solo quando il terriccio risulta asciutto in superficie, evitando ristagni d’acqua che possono provocare marciumi radicali. L’acqua in eccesso va sempre eliminata dal sottovaso.
Uno dei principali equivoci è considerare la stella di Natale una pianta che ama il freddo solo perché associata al Natale. In realtà, questa convinzione porta spesso a esporla a condizioni dannose, come:
- Trasportarla o tenerla in ambienti freddi o soggetti a correnti d’aria;
- Posizionarla vicino a porte o finestre aperte in inverno;
- Collocarla troppo vicino a fonti di calore intense o ventilatori;
- Innaffiarla troppo frequentemente o lasciando acqua stagnante nel sottovaso;
- Esporla alla luce solare diretta intensa;
- Usare vasi senza fori di drenaggio o terriccio troppo compatto che limita l’ossigenazione delle radici;
- Spostarla continuamente da una posizione all’altra, causando stress;
- Usare concimi inadeguati o in periodi non consigliati.
Per far durare a lungo la stella di Natale, è importante replicare quanto più possibile le condizioni della sua origine tropicale. La pianta deve essere posta in un ambiente luminoso con temperature costanti tra 15 e 22°C e umidità moderata. La gestione dell’acqua richiede attenzione: annaffiare solo a terreno asciutto e assicurarsi che l’acqua in eccesso defluisca completamente.



