
Scoperta la riviera dei dinosauri dall'altra parte del mondo, ecco i dettagli- biopianeta.it
Riviera dei dinosauri dall’altra parte del mondo, ecco dove si trova e tutte le curiosità annesse che fanno la differenza
Un’importante scoperta paleontologica ha recentemente catturato l’attenzione mondiale: è stata individuata una nuova riviera dei dinosauri in Bolivia, un sito che presenta oltre 16.000 impronte fossili di dinosauri. Questo ritrovamento rappresenta una delle più grandi e ricche testimonianze della presenza di questi antichi rettili nel continente sudamericano.
La scoperta è avvenuta nella regione di Cal Orck’o, vicino a Sucre, capitale costituzionale della Bolivia. Qui, grazie a un lavoro di ricerca coordinato da paleontologi boliviani e internazionali, è stato identificato un giacimento con più di 16.000 tracce fossili, appartenenti a diverse specie di dinosauri. L’area si estende su una superficie impressionante, e le impronte sono così numerose e ben conservate da permettere agli studiosi di ricostruire dettagliatamente i movimenti e il comportamento di questi rettili preistorici.
Le impronte appartengono principalmente a dinosauri carnivori e erbivori che vissero nel Giurassico superiore, circa 150 milioni di anni fa. La varietà delle tracce suggerisce la presenza di diversi gruppi di dinosauri, inclusi teropodi e sauropodi, offrendo nuove chiavi di lettura sull’ecosistema di quell’epoca.
Un patrimonio paleoambientale di rilevanza mondiale
Il sito di Cal Orck’o è stato definito dagli esperti come una vera e propria “riviera dei dinosauri” per la vastità e concentrazione delle impronte. Questo giacimento rappresenta un patrimonio paleoambientale di enorme valore scientifico, in grado di fornire informazioni uniche sugli ambienti in cui vivevano i dinosauri e sulle condizioni climatiche del periodo.

Le ricerche più recenti hanno inoltre dimostrato che queste impronte sono distribuite su più strati rocciosi, il che permette di studiare l’evoluzione delle specie nel tempo e le dinamiche degli habitat occupati. La Bolivia si conferma così un punto di riferimento fondamentale per gli studi paleontologici in Sud America, con questa scoperta che aggiunge un tassello importante alla comprensione della diffusione e della diversificazione dei dinosauri.
Il ritrovamento ha suscitato grande entusiasmo nella comunità scientifica internazionale, che vede in questa “riviera” un’opportunità senza precedenti per ampliare le conoscenze sui dinosauri e per sviluppare nuovi progetti di ricerca multidisciplinari. Inoltre, l’area potrebbe diventare una meta di turismo scientifico e culturale, attirando appassionati, studiosi e visitatori interessati alla storia naturale.
Le autorità boliviane hanno già espresso l’intenzione di valorizzare e proteggere questo sito, con l’obiettivo di promuovere la conservazione del patrimonio paleontologico e di sviluppare un polo di ricerca che possa contribuire anche allo sviluppo economico locale.
Questa scoperta si aggiunge ad altre importanti testimonianze fossili nel mondo, sottolineando l’importanza di continuare a esplorare e tutelare i luoghi in cui la storia della vita sulla Terra si è scritta in modo indelebile.



