
In Italia, la situazione della vaccinazione contro il Covid-19 per gli anziani è allarmante. Solo il 5,8% delle persone con più di 80 anni ha ricevuto la dose tra settembre e dicembre 2024. I dati, provenienti da una recente indagine dell’European Centre for Disease Prevention and Control, rivelano che la situazione è ancor più critica per le fasce di età inferiori: il 4,1% degli individui tra i 70 e i 79 anni e appena l’1% per coloro che hanno un’età compresa tra i 60 e i 69 anni.
Il contesto europeo della vaccinazione
A livello europeo, le statistiche mostrano che il tasso di vaccinazione per gli over-80 è leggermente sotto l’11%. Se si considera l’intera popolazione sopra i 60 anni, la copertura vaccinale si attesta al 7,37%. Solo la Svezia si distingue, raggiungendo una copertura superiore al 50% tra gli over-60. Per quanto riguarda gli over-80, sei Paesi europei superano questa soglia: Svezia, Finlandia, Danimarca, Olanda, Irlanda e Portogallo. Questi dati evidenziano le disparità significative nella campagna vaccinale tra i vari Stati membri dell’Unione Europea.
Somministrazioni di vaccino in Europa
Nel periodo compreso tra agosto 2024 e gennaio 2025, in Europa sono state somministrate quasi 15 milioni di dosi di vaccino. La maggior parte delle somministrazioni, oltre il 75%, riguarda il vaccino Pfizer, con una prevalenza del 70,6% della formulazione aggiornata per la variante JN.1. Questo dato sottolinea l’importanza di mantenere alta l’attenzione sulla campagna vaccinale, soprattutto in un contesto in cui le varianti possono influenzare l’efficacia delle inoculazioni.
La situazione della vaccinazione in Italia e in Europa pone interrogativi sulla strategia adottata per incentivare la popolazione anziana a ricevere il vaccino. Con tassi così bassi, è fondamentale comprendere le ragioni di questa riluttanza e trovare soluzioni efficaci per aumentare la copertura vaccinale, specialmente tra le fasce più vulnerabili della popolazione.