Kite-surf nella Riserva dello Stagnone, monta la polemica: “Rispettate la tutela”
La Riserva dello Stagnone di Marsala rappresenta uno degli ecosistemi più preziosi e delicati d’Italia, un vero paradiso per la biodiversità che ospita specie rare di fauna e flora.
Tuttavia, recenti eventi hanno sollevato preoccupazioni sul futuro di questo habitat unico.
Il “Coordinamento italiano tutela ambienti naturali dai grandi eventi” ha lanciato un allarme riguardo le attività sportive, in particolare il Kite-surf, che si svolgono nella laguna.
Il dibattito si è acceso quando il locale circolo di Legambiente ha contestato l’organizzazione dei campionati di Kite-surf dal 4 al 7 luglio nella riserva, sostenendo che tali attività potrebbero danneggiare gravemente l’ecosistema. Silvia Filippi, a nome del Coordinamento, ha denunciato la mancata applicazione delle procedure di Valutazione d’incidenza previste dalla direttiva 92/43 Cee Habitat. Queste valutazioni sono essenziali per comprendere gli impatti delle manifestazioni sportive sui siti Natura 2000.
Nonostante le preoccupazioni espresse da ambientalisti e associazioni, sembra che l’amministrazione comunale di Marsala non abbia ancora adottato misure concrete per assicurare la compatibilità delle attività umane con la tutela della riserva. La situazione è stata descritta da Filippi come una sorta di negazionismo ambientale da parte del comune, paragonando ironicamente Marsala all'”ultimo giapponese nella foresta”.
Riserva dello Stagnone Kite-surf: Tra Sport e Tutela Ambientale
Le recenti circolari emanate dalla direzione generale Patrimonio Naturalistico e Mare del ministero dell’Ambiente e dall’assessorato Territorio e Ambiente della Regione siciliana hanno ribadito l’importanza della valutazione d’incidenza ambientale. Queste normative sono state istituite proprio per proteggere i siti Natura 2000 da possibili impatti negativi derivanti dalle attività umane. Tuttavia, secondo il Coordinamento italiano tutela ambienti naturali dai grandi eventi, il comune di Marsala sembra ignorare tali obbligatori legalmente vincolanti.
La questione sollevata dal Coordinamento italiano tutela ambienti naturali dai grandi eventeni mette in evidenza una problematica più ampia relativa alla gestione delle aree protette in Italia. È fondamentale trovare un equilibrio tra lo sviluppo delle attività ricreative ed economiche e la salvaguardia degli habitat naturalistici preziosissimi come quello dello Stagnone.
L’appello lanciato mira a sensibilizzare non solo le autorità locali ma anche la cittadinanza sulla necessità di proteggere questi luoghi straordinari dalla pressione antropica. Solo attraverso una gestione responsabile sarà possibile preservare la bellezza naturale della Riserva dello Stagnone per le future generazioni.