Salute e benessere

Torna la pertosse, come si trasmette e quali sono i sintomi: a questa età può essere mortale

Attenzione alla pertosse: la malattia ha rialzato la testa. Ecco sintomi e modalità di trasmissione: a una certa età può essere anche letale.


Dal mese di gennaio in Italia e in Europa si è registrato un ritorno della pertosse, malattia infettiva che si trasmette attraverso le vie aeree. Considerata una malattia infantile (come rosolia, morbillo, varicella e parotite), la pertosse in alcuni casi può essere anche mortale.

A dare origine alla pertosse è il batterio Bordetella pertussis. Diffusa dappertutto nel mondo, la pertosse è diventata rara nei Paesi che hanno introdotto la vaccinazione generalizzata in età infantile. Ma quest’anno la malattia ha rialzato la testa, con ogni probabilità a causa di una riduzione del livello vaccinale dovuta allo scetticismo verso i vaccini in generale diffusosi dopo la pandemia. 

La pertosse è una tosse che fa spaventare perché toglie il respiro e rende cianotici. Colpisce soprattutto chi non si è vaccinato e, come detto, in alcuni casi può rivelarsi pure mortale. Ma vediamo quali sono i sintomi della pertosse. 

Pertosse, quali sono i sintomi e quando può essere mortale

Generalmente la pertosse colpisce in prevalenza i bimbi sotto i 5 anni di età. I primi sintomi somigliano a quelli del classico raffreddore: stanchezza, malessere, leggero aumento della temperatura corporea, starnuti e tosse (soprattutto di notte).

Pertosse come riconoscerla e quando può essere letale
Soprattutto per i più piccoli la pertosse può rivelarsi molto pericolosa – biopianeta.it

A una prima fase di tosse lieve e qualche linea di febbre (anche con secrezioni nasali) di 1-2 settimane subentra una seconda fase dove la tosse si fa persistente (oltre le 3 settimane) e si associa progressivamente a difficoltà respiratorie con i classici attacchi di tosse, per i quali la pertosse è nota anche come tosse “cattiva”, “convulsa” o ancora “asinina” o “canina”.

La fase convulsiva può prolungarsi anche oltre 2 mesi se la pertosse non viene trattata, con episodi anche di apnea, cianosi e vomito. Nei bimbi più piccoli la pertosse può portare a complicazioni gravi: otiti, polmoniti, bronchiti e perfino affezioni neurologiche come crisi convulsive e encefaliti. La tosse persistente può causare anche emorragie sottocongiuntivali e nel naso. Particolarmente a rischio i neonati e i bambini di età inferiore a 1 anno, nei quali la pertosse può rivelarsi un’insidia particolarmente seria, a volte anche mortale. 

Nel nostro Paese la vaccinazione contro la pertosse è obbligatoria. Viene somministrata a partire dall’ottava settimana di vita attraverso il vaccino esavalente che protegge contro 6 diverse malattie (difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomielite e infezioni da Haemophilus Influenzae di tipo b), da inoculare in tre dosi entro il primo anno di vita. 

Il consiglio dei medici, oltre a possibili antibiotici (sempre dietro prescrizione medica) è quello di bere molti liquidi, di fare pasti piccoli e frequenti per evitare di vomitare dopo la tosse. Indispensabile anche coprirsi la bocca e lavarsi frequentemente le mani. 

Emiliano Fumaneri

Veronese di nascita, ho vissuto molti anni in Trentino-Alto Adige (Merano, Trento, Rovereto). Vivere in una regione di confine così ricca di storia e di strazi ha suscitato in me la passione per le lingue straniere e la curiosità per culture e costumi differenti. Da sempre attento alle sorti della nostra casa comune, mi interesso a tutto ciò che riguarda l'ambiente.
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