Ambiente

Questo lago è stato salvato grazie a dei blocchi di capelli umani: l’incredibile progetto per la difesa dell’ecosistema

Un sistema poco ortodosso ma certamente funzionale, quello che hanno fatto ha lasciato tutti senza parole: ecco in cosa consiste questo incredibile progetto


La lotta all’inquinamento è uno degli argomenti più caldi dell’ultimo periodo. Nonostante l’attenzione su questo tema sia altissima, tuttavia, sono ancora molteplici i disastri ambientali che vengono alla luce ogni giorno.

Solo poche settimane fa è divenuta tristemente nota una vicenda che ha colpito il Brasile. Purtroppo, un camion trasportante una sostanza chimica pericolosissima, è uscito di strada ed è finito il tutto proprio in un grosso affluente divenuto in poche ore schiumoso ed avvelenato. Altre catastrofi colpiscono ogni giorno mari e laghi e sono promosse dagli sversamenti di carburante che le navi troppo spesso operano. Proprio questo è anche il caso del Lago Maracaibo, in Venezuela, uno dei laghi più grandi al mondo ma anche tra i più inquinati e per la quale è partito l’ambizioso progetto.

Via al Progetto Sirena, utilizzati quintali di capelli per assorbire il greggio: startup rivoluzionaria!

Per riuscire a limitare i danni dopo uno sversamento di greggio sono tanti i sistemi messi a punto negli anni, difficilmente però si è sentito parlare dell’utilizzo dei capelli per questo scopo.

progetto sirena che cos'è
In cosa consiste il progetto Sirena – credit: screen video Instagram proyectosirenaorg – Biopianeta.it

Nel caso del Lago Maracaibo però sembra che sia proprio questa la soluzione più adatta nel limitare i danni e riassorbire le chiazze di petrolio che purtroppo coprono ampie zone del lago. Il bacino largo circa 13.000 chilometri, infatti, è ultimamente colpito da questo male operato da trasportatori senza troppi scrupoli per il fattore ambientale.

Questo lago rappresenta tuttavia un bacino importante sia per il turismo che per la biodiversità che ospita e dunque sono molte le mobilitazioni in atto per cercare di recuperarlo. Proprio in questo ambito nasce il progetto Sirena, un progetto che vuole sfruttare il potere dei capelli per riassorbire il petrolio. La cheratina che compone i capelli è infatti in grado di assorbire grosse quantità di composti oleosi, grazie all’aiuto di centri estetico locali si stanno dunque accumulando grosse quantità di capelli che vengono poi inserite in reti galleggianti a maglie strette per costruire una sorta di spugne gigantesche per il petrolio.

L’iniziativa è ancora in fase di sperimentazione, ma i risultati sembrano essere davvero molto incoraggianti. Un’idea semplice ed a costo quasi zero, visto che i capelli rappresentano un materiale di scarto reperibile gratuitamente, in caso di successo si potrebbe dunque replicare anche in altre zone del mondo dove purtroppo si assiste ai medesimi problemi.

Il Progetto Sirena testimonia ancora una volta come anche piccole azioni e grandi idee possano fare la differenza, una differenza che possiamo fare anche noi nel nostro quotidiano cercando di salvaguardare il nostro pianeta.

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