Ambiente

Sempre più italiani scelgono la cremazione, ma quali sono gli effetti ambientali? L’allarme dei medici

Gli esperti sono molto preoccupati per la sorprendente crescita del numero delle cremazioni: l’ambiente potrebbe infatti danneggiarsi.


Nell’attuale epoca la cremazione è un processo molto richiesto, in Italia lo scelgono infatti oltre 240.000 persone all’anno. Tuttavia, si tratta di un metodo piuttosto antico, la sua origine risale addirittura a 17.000 anni fa, cioè nel periodo preistorico. Gli esperti hanno infatti scoperto tracce di corpi cremati nei siti archeologici risalenti all’epoca del neolitico, precisamente nell’attuale Medio Oriente. Nell’antico Egitto, invece, la pratica della cremazione venne eliminata, poiché credevano che l’anima non potesse liberarsi dal corpo.

Ad ogni modo, la prima grande espansione di questo innovativo processo si verificò in Europa nel 2.000 a.C., precisamente nelle zone bagnate dal Danubio. Oggi, è una pratica molto utilizzata, anche se potrebbe causare dei danni gravi all’ambiente.

Gli effetti della cremazione sull’ambiente

Questa pratica, che negli ultimi anni è sorprendentemente cresciuta, avrebbe degli impatti negativi sull’ambiente. Secondo gli esperti, le polveri prodotte dai forni crematori risulterebbero dannose per l’atmosfera terrestre. In modo particolare, il processo di cremazione produce monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici e inorganici e metalli pesanti.

E non solo: c’è la possibilità che si aggiunga anche il mercurio, qualora i defunti abbiano una sostanza metallica nelle otturazioni dentarie. Tutte queste sostanze vengono ovviamente rilasciate nell’aria, danneggiando irrimediabilmente l’ambiente. I medici italiani hanno quindi lanciato l’allarme per evitare che si disperdano sostanze pericolose nelle città.

conseguenze cremazione e ambiente
Medici in allarme per questa situazione – biopianeta.it

Sul territorio italiano vi sono infatti 87 forni crematori, la maggior parte dei quali si trova nel Centro-Nord, anche se il fenomeno si sta diffondendo soprattutto al Sud. Ciò che preoccupa maggiormente è l’alto numero di richieste di nuovi impianti, i quali andrebbero ad aumentare il livello di inquinamento. L’Associazione italiana dei medici per l’ambiente ha inoltre dichiarato che un numero elevato di forni crematori avrebbe un impatto negativo sull’ambiente e sulla salute di migliaia di persone. Il tema dell’inquinamento atmosferico è fortunatamente molto valorizzato dall’opinione pubblica, poiché nell’attuale secolo è in atto il famoso cambiamento climatico.

Tutto ciò che riguarda il clima ha quindi la priorità assoluta; in passato invece i dibattiti ambientali non avevano la risonanza che hanno oggi. I forni crematori sono inoltre utilizzati anche per cremare le carcasse di animali. I medici hanno quindi ribadito che le sostanze rilasciate nell’aria possono percorrere molti chilometri e posarsi addirittura sui terreni. In modo particolare, c’è il rischio che possano contaminare il suolo, le falde acquifere e al contempo anche la catena alimentare. La soluzione potrebbe quindi essere quella di realizzare degli impianti innovativi, capaci di non impattare negativamente sull’ambiente.

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