Ambiente

Queste sostanze ci danneggiano da 50 anni, i loro produttori lo sapevano ma non hanno detto nulla

I produttori di oggetti molto utilizzati ne conoscevano da tempo i livelli di tossicità. Una verità nascosta a tutti per ben 50 anni


La scoperta è stata effettuata da parte di un team di scienziati provenienti dagli States e che ha operato per conto dell’Università della California con sede a San Francisco. Lo studio è stato, poi, pubblicato il primo giugno sulla nota rivista Annals of global health. Su queste pagine, si nota che sono stati analizzati i documenti delle aziende DuPont e 3M, noti come i maggiori produttori di PFAS al mondo.

Quello che è scaturito dalla suddetta analisi è sconcertante, visto che i dirigenti di tali aziende hanno omesso per un lungo tempo il fatto che i loro prodotti fossero tossici. Si parla di 50 anni di bugie rivelate grazie a dei ‘documenti segreti’ inerenti agli anni di produzione che vanno dal 1961 al 2006. Il grande pubblico è venuto alla scoperta della tossicità degli PFAS solamente 27 anni dopo l’inizio delle prime attività di produzione.

Si tratta di agenti chimici che si trovano quasi ovunque nell’oggettistica utilizzata da varie aziende e dai privati quotidianamente. Fra essi, spiccano gli imballaggi, le stufe, le vernici, la carta igienica, gli imballaggi di tipo alimentare e, come molti sanno, le padelle antiaderenti. Parliamo di sostanze ultra-tossiche che, però, sono molto apprezzate da parte dei produttori per via delle loro proprietà antimacchia, antiaderenti e impermeabilizzanti.

Una bugia lunga 50 anni: le sostanze ultra tossiche nascoste nei prodotti

A far ottenere questa documentazione al team è stato l’avvocato Robert Billot, noto per l’insistente lotta agli PFAS (azione che ha anche ispirato il film Dark Waters). Per lui arrivare a certe informazioni non è stato semplice, dato che ci sono voluti anni di procedimenti legali avviati contro la 3M e la DuPont, specie nel 2001 diciassette anni dopo.

Padella pericolosa
Padella antiaderente con Pfas – Biopianeta.it

Il gesto dell’avvocato, riguardante la donazione di tale documentazione alla biblioteca dell’Università californiana, ha portato alla decifrazione di essi da parte di tre specialisti. Questi operano, specialmente, sui temi della sanità pubblica e dell’inquinamento chimico e la loro analisi mette alla luce il fatto che le due aziende avessero delle prove già prima del 1991.

Quello fu l’anno in cui fu pubblicato il primo articolo scientifico che metteva in mostra quanto queste sostanze fossero dannose, per le persone e per l’ambiente circostante. Fu un tossicologo della DuPont, nel 1961, a testare il teflon (rivestimento per padelle) sui ratti. LA sua ricerca risultò essere dannosa per il fegato di essi, dato che la sostanza di cui era composto lo ingrossava.

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