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PRADA SI CONVERTE: DALL’ALTA MODA ALLA PRODUZIONE DI MASCHERINE

Per il nostro paese, e più in generale per la gran parte del mondo, questo è un periodo davvero particolare. Non si tratta di una prima volta per quanto riguarda le pandemie, ma certamente della prima di queste in epoca “moderna”, post guerre mondiali insomma.

Il nostro paese ha visto gradualmente chiudere la maggior parte delle attività produttive non strettamente necessarie alla vita dei propri cittadini. Nell’ultimo decreto relativo a questo genere di provvedimenti, anche le industrie sono state costrette a decidere il da farsi. L’alternativa era molto semplice: chiudere per un periodo di tempo indeterminato oppure modificare la propria linea produttiva in funzione delle necessità del nostro paese martoriato dal Covid-19.

Anche e soprattutto i grandi marchi

Prada, azienda leader nella produzione di capi di alta moda, ha preso in carico l’impegno di produrre 80 mila camici e 110 mila mascherine su richiesta della regione Toscana in data 18 marzo. Questo è stato possibile convertendo lo stabilimento di Montone, in provincia di Perugia. In questo luogo la specializzazione sarebbe quella della produzione di pantaloni.

Proprio per questo motivo le mascherine prodotte sono fondamentalmente sartoriali, dunque cucite. La qualità è la migliore possibile: la protezione offerta da queste infatti è la più alta nella scala che stiamo imparando a conoscere in questo periodo.

“Ci lavorano circa 200 operai, e sono entusiasti di poter aiutare tutti coloro che lottano in prima linea contro il virus. Siamo orgogliosi e l’iniziativa potrebbe proseguire, anche se non vediamo l’ora di tornare alla nostra vita di sempre”

Parola di Claudio Bormida, responsabile dello stabilimento. Il prodotto finito viene consegnato alla regione Toscana, la quale paga solo una piccola parte dei costi. Il resto è totalmente a carico dell’azienda. I prodotti sono neutri, per nulla riconducibili al marchio di alta moda.

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