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CORONAVIRUS, ANCHE CALZEDONIA CONVERTE STABILIMENTI: PRODURRÀ MASCHERINE

Moltissime aziende italiane, in questo momento di grande difficoltà, hanno dovuto fare una scelta. Con l’aumentare delle restrizioni dovute al Coronavirus, la maggior parte di queste ha dovuto sospendere la propria attività produttiva. Per la sicurezza dei lavoratori infatti, è stata concessa l’autorizzazione a continuare il lavoro solo a ciò che è stato ritenuto indispensabile.

Questo per moltissimi marchi ha significato la chiusura temporanea dei propri impianti. Contemporaneamente però è stata autorizzata dal governo la conversione di alcuni impianti di produzione tessile. Come vi abbiamo segnalato qualche giorno fa, Prada ha convertito quello che era uno stabilimento di produzione di pantaloni a fabbrica di mascherine e camici.

Patriottismo tessile

Di fatto le attrezzature utilizzate sono le medesime, anche se il prodotto finale cambia in maniera sostanziale. Questo non è certo il momento di pensare all’espansione dei brand. Moltissime aziende italiane, tra cui Calzedonia, hanno deciso di attivare la propria linea industriale per aiutare il paese, che versa in una situazione altamente critica.

In questo caso, gli stabilimenti convertiti a causa dell’emergenza sono diversi: quello di Avio (Trento) e Gissi (Chieti), ed altri situati in Croazia. L’azienda tessile, tramite il suo presidente Sandro Veronesi, si è impegnata a produrre un quantitativo importante di oggetti che possono salvare la vita ai cittadini italiani.

La nostra società evidentemente non era pronta ad una crisi di questo genere. L’altissima richiesta di oggetti per la protezione personale ha portato ad un innalzamento dei prezzi spropositato. Proprio per questo l’azienda veneta ha assicurato la produzione di circa diecimila mascherine al giorno. L’unione fa la forza.

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