Ambiente

L’ASviS chiede a partiti e movimenti uno sviluppo sostenibile dell’Italia

Alle elezioni di marzo 2018, l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) chiede ai candidati di inserire nel loro programma dieci punti per promuovere uno sviluppo sostenibile del paese

 

Siamo ormai entrati in campagna elettorale. Candidati, movimenti e partiti iniziano a presentare ai cittadini ciò che vorrebbero fare e gli obiettivi che si prefiggono di raggiungere. In vista delle prossime elezioni, previste per marzo 2018, l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) chiede a coloro che si presenteranno di inserire nel loro programma dieci punti che favoriscano uno sviluppo sostenibile del paese.

L’ASviS, il più grande network in Italia che riunisce 180 organizzazioni della società civile, chiede all’Italia di rispettare gli impegni presi nel 2015 sottoscrivendo l’Agenda 2030 dell’ONU, sulla base della quale sono stati redatti anche gli Accordi di Parigi sulla lotta ai cambiamenti climatici. L’agenda 2030 conferisce pari dignità a tutte le dimensioni dello sviluppo di un paese, economica, sociale e ambientale, purché siano in un’ottica di sostenibilità.

L'ASviS chiede a partiti e movimenti uno sviluppo sostenibile dell'Italia

Ecco il decalogo dell’ASviS per le elezioni 2018

  1. Inserire nella Costituzione il principio dello sviluppo sostenibile, come già fatto da diversi paesi europei.
  2. Dare attuazione a una efficace Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile orientata al pieno raggiungimento dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, da realizzare con un forte coordinamento della Presidenza del Consiglio.
  3. Promuovere la costituzione, all’interno del futuro Parlamento, di un intergruppo per lo sviluppo sostenibile.
  4. Rispettare gli Accordi di Parigi per la lotta ai cambiamenti climatici e ratificare al più presto le convenzioni e i protocolli internazionali già firmati dall’Italia sulle altre tematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile.
  5. Trasformare il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe) in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile, così da orientare a questo scopo gli investimenti pubblici.
  6. Definire una Strategia nazionale per realizzare un’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile che si affianchi a quella già esistente per le aree interne, rilanciando il Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane.
  7. Istituire, nell’ambito della Presidenza del Consiglio, un organismo permanente per la concertazione con la società civile delle politiche a favore della parità di genere.
  8. Coinvolgere la Conferenza Unificata per coordinare le azioni a favore dello sviluppo sostenibile di competenza dello Stato, delle Regioni e dei Comuni.
  9. Raggiungere entro il 2025 una quota dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo pari allo 0,7% del Reddito Nazionale Lordo, coerentemente con gli impegni assunti dall’Italia di fronte alle Nazioni Unite.
  10. Operare affinché l’Unione Europea metta l’impegno per attuare l’Agenda 2030 al centro della sua nuova strategia di medio termine.

Photo Credits: Pixabay

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