
Non versare olio e grasso nel lavandino - (biopianeta.it)
Versare olio e grasso nel lavandino può causare gravi danni alle tubature, costosi interventi idraulici e problemi ambientali
Il lavandino della cucina è un presidio quotidiano utilizzato per molteplici funzioni, dalla pulizia delle stoviglie al risciacquo di frutta e verdura, fino alla preparazione degli alimenti. Tuttavia, un comportamento comune ma dannoso persiste ancora in molte case italiane: il versamento di olio e grasso di cottura direttamente nel lavandino.
Il gesto, apparentemente innocuo, può causare danni significativi sia all’impianto idraulico domestico sia alla rete fognaria comunale, con conseguenze economiche e ambientali rilevanti.
I rischi di versare olio e grasso nello scarico
Quando si cucina un arrosto o si friggono verdure, è frequente la tentazione di sversare l’olio usato direttamente nelle tubature. In realtà, l’olio caldo scorre facilmente nei tubi, ma la temperatura interna delle tubazioni è molto più bassa rispetto a quella della padella appena tolta dal fuoco. Questo fa sì che il grasso si raffreddi rapidamente, solidificandosi e aderendo alle pareti interne delle tubature.

Questo accumulo graduale ma costante crea delle incrostazioni che, nel tempo, restringono il diametro interno delle tubature. La sostanza solidificata assume una consistenza viscosa di colore grigio-biancastro, capace di intrappolare anche altri residui come particelle di cibo e capelli, aggravando l’ostruzione. La conseguenza è l’impossibilità per l’acqua di defluire correttamente, provocando ristagni e malfunzionamenti del lavandino, che possono estendersi fino ai tombini esterni e alla rete fognaria comunale.
Il problema delle ostruzioni da grasso richiede spesso l’intervento di un idraulico professionista. Per liberare i tubi, si può ricorrere a getti d’acqua ad alta pressione o a strumenti meccanici specifici, ma nei casi più gravi è necessaria la rimozione manuale dei blocchi solidificati, un’operazione complessa e poco piacevole.
Spesso è indispensabile effettuare una videoispezione con telecamera per verificare lo stato delle tubazioni e localizzare le ostruzioni più lontane. Questi interventi possono comportare costi elevati, che variano da alcune decine a diverse centinaia di euro. Inoltre, se il problema si estende alla rete fognaria pubblica, possono scattare sanzioni amministrative e conseguenze legali per il responsabile del danno, con un impatto che va oltre la singola abitazione.
La soluzione più semplice e responsabile è non versare mai olio o grasso nel lavandino. Esistono diverse modalità sicure per smaltire correttamente questi materiali:
- Lasciare raffreddare l’olio o il grasso nella padella o in un contenitore dedicato. Una volta solidificato, si può facilmente raccogliere con una spatola o un cucchiaio e trasferirlo in un contenitore usa e getta (come una lattina o un barattolo), da conferire poi nella raccolta indifferenziata.
- Tenere a portata di mano un contenitore resistente al calore per la raccolta del grasso di cottura, da chiudere con un coperchio e smaltire con i rifiuti domestici una volta pieno.
- Prima di lavare pentole e padelle, pulire i residui di grasso con carta da cucina, da gettare nel cestino, riducendo così la quantità di sostanze grasse che potrebbero finire involontariamente nello scarico.
- Informarsi presso il proprio Comune sull’esistenza di programmi di raccolta e riciclaggio dell’olio da cucina usato. Molti comuni italiani ormai offrono questa opportunità: l’olio raccolto viene poi trasformato in biodiesel o impiegato in processi industriali, contribuendo a un’economia circolare sostenibile.



