
Cancro allo stomaco: i sintomi iniziali - (biopianeta.it)
Il riconoscimento di questo sintomo può migliorare la prognosi del tumore gastrico. Focus su diagnosi precoce e strategie di prevenzione
Il cancro dello stomaco rappresenta una delle patologie oncologiche più insidiose, spesso diagnosticata in stadi avanzati a causa della scarsa specificità e dell’attenzione limitata verso i primi sintomi.
Nel panorama attuale, dove l’incidenza rimane significativa a livello globale e nazionale, riconoscere tempestivamente i segnali d’allarme può fare la differenza nella prognosi e nella gestione del paziente.
I primi sintomi del cancro dello stomaco
Tra i segnali iniziali da non sottovalutare, il bruciore di stomaco emerge come un disturbo estremamente comune e spesso considerato innocuo. Molti pazienti riferiscono questa sensazione dopo pasti abbondanti o dopo aver consumato cibi difficili da digerire, con un impatto anche sulla qualità del sonno notturno. Tuttavia, questo sintomo, se persistente e associato ad altri disturbi, può indicare una patologia più grave, richiedendo un approfondimento diagnostico.

È fondamentale evitare inutili allarmismi, ma è altrettanto importante fare attenzione quando il bruciore si presenta con frequenza e intensità crescenti. Un controllo medico tempestivo, eventualmente con una gastroscopia, può consentire di escludere o confermare la presenza di un tumore gastrico, identificando precocemente eventuali lesioni.
Con l’avanzare della malattia, il quadro sintomatico si arricchisce di disturbi quali nausea, vomito, dolore gastrico intenso, dimagrimento ingiustificato e stanchezza cronica. Questi segnali, tuttavia, possono essere confusi con quelli dell’ulcera gastrica, una patologia dalla sintomatologia sovrapponibile ma di natura benigna o meno grave.
Per questa ragione, la diagnosi differenziale è imprescindibile e si basa principalmente sull’esecuzione di una gastroscopia con biopsia. Solo attraverso l’esame diretto della mucosa gastrica e l’analisi istologica dei campioni è possibile discriminare tra lesioni benigne e neoplastiche, indirizzando così il percorso terapeutico più appropriato.
La prevenzione primaria del cancro dello stomaco si basa soprattutto su uno stile di vita corretto e su una dieta equilibrata. È noto che il consumo prevalente di cibi grassi, conservati sotto sale, sott’olio o affumicati, aumenta il rischio di sviluppare il tumore gastrico. Inoltre, il fumo di sigaretta e l’assunzione di alcol rappresentano due fattori di rischio modificabili di primaria importanza, associati a un incremento significativo della probabilità di ammalarsi.
Un aspetto da considerare è anche il ruolo dell’Helicobacter pylori, batterio responsabile di ulcere gastriche e infiammazioni croniche della mucosa, che può predisporre all’insorgenza di neoplasia. Nei pazienti con infezione accertata, la terapia antibiotica mirata si è dimostrata efficace nel ridurre tale rischio.
Infine, mantenere un peso corporeo nella norma e seguire una regolare attività fisica rappresentano ulteriori strategie preventive non trascurabili. L’adozione di un’alimentazione ricca di frutta e verdura, povera di sale e di carni conservate, è raccomandata per contenere l’incidenza di questa neoplasia.
Il tumore dell’esofago, organo connesso allo stomaco attraverso il cardias, presenta caratteristiche e fattori di rischio in parte sovrapponibili a quelli del cancro gastrico. Esso si manifesta con difficoltà nella deglutizione (disfagia), perdita di peso, nausea e dolore retrosternale, sintomi che spesso inducono a un ritardo diagnostico.
La ricerca oncologica evidenzia come il tumore esofageo sia tra le cause di morte più frequenti a livello mondiale. In Italia si registrano circa 2.400 nuovi casi annui, con una sopravvivenza a cinque anni ancora limitata, attestata intorno al 12-17%. Il fumo e l’alcol sono i principali fattori di rischio, con un effetto sinergico che può aumentare il rischio fino a 100 volte se i due fattori sono associati.



