
L'aumento dei prezzi nei supermercati sta indignando la popolaznione - biopianeta.it
Negli ultimi mesi, l’Europa ha visto un aumento inarrestabile dei prezzi che ha scatenato una mobilitazione di massa tra i cittadini.
L’aumento dei prezzi è alimentato da numerosi fattori, tra cui l’inflazione globale, le interruzioni nella catena di approvvigionamento e le tensioni geopolitiche. Per affrontare efficacemente questi problemi, è necessaria una ristrutturazione più profonda dell’economia e delle politiche sociali.
Mentre i cittadini continuano a mobilitarsi e a far sentire la propria voce, è chiaro che il movimento contro l’aumento dei prezzi è destinato a crescere e potrebbe trasformarsi in una forza politica significativa in futuro. La questione del costo della vita è diventata un tema cruciale per milioni di persone, e la speranza è che questo fermento possa tradursi in cambiamenti concreti e duraturi.
Il contagio nei Balcani
La Croazia è diventata il fulcro di una protesta senza precedenti, in cui milioni di persone hanno deciso di boicottare supermercati, negozi e stazioni di servizio. Questo fenomeno non è isolato e ha trovato eco in altre nazioni della regione, dando vita a un movimento di resistenza contro il carovita.
Il malcontento si è diffuso come un virus, toccando non solo la Croazia ma anche la Serbia, la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro e la Slovenia. L’onda di protesta è iniziata il 24 gennaio, quando i cittadini croati hanno deciso di astenersi dall’acquisto di beni di prima necessità. Secondo i dati, il numero di scontrini emessi nei supermercati è crollato del 43% rispetto alla settimana precedente.
Questo calo ha avuto ripercussioni immediate sulle vendite totali, che sono diminuite del 53%. Un’iniziativa dell’associazione per i consumatori “Halo, Inspektore” ha trovato un vasto supporto sui social media, trasformando la rabbia collettiva in azione concreta.

Negli ultimi tre anni, il prezzo degli alimenti in Croazia è aumentato del 34%, con alcuni prodotti di base che hanno raddoppiato il loro prezzo. A dicembre 2024, il Paese ha registrato uno dei tassi di inflazione più alti dell’Unione Europea, pari al 4,5%, alimentando ulteriormente l’inquietudine tra i consumatori. La protesta ha attirato anche l’attenzione dei sindacati e dei rappresentanti politici, con il Ministro dell’Economia che ha pubblicamente dichiarato il suo supporto al boicottaggio.
L’impatto immediato del boicottaggio
Il boicottaggio ha già avuto conseguenze significative. A seguito della protesta, il governo croato ha annunciato l’introduzione di nuovi tetti ai prezzi per una settantina di prodotti essenziali, come:
- Pane
- Farina
- Pasta
- Biscotti secchi
Questa misura, sebbene ben accolta da molti, ha sollevato interrogativi sulla sostenibilità delle politiche di prezzo e sull’efficacia a lungo termine di tali interventi governativi. Le aziende potrebbero essere costrette a rivedere i loro modelli di business, con ripercussioni sui livelli di occupazione e sull’economia locale.
Nel mentre, il contagio della protesta si è esteso alle nazioni vicine. In Serbia, l’organizzazione Efektiva ha avviato una campagna simile, denunciando come i prezzi dei prodotti locali siano più elevati rispetto a quelli venduti all’estero.

In Bosnia-Erzegovina, il ministro del Commercio ha espresso il sostegno per il diritto dei cittadini a prezzi equi, rendendo il boicottaggio una forma legittima di protesta. Questo clima di insoddisfazione ha portato a un aumento della consapevolezza economica tra i cittadini, i quali si sono uniti in un movimento collettivo per rivendicare i loro diritti.
Le reazioni delle aziende e del governo
Le aziende, di fronte a un calo così drammatico delle vendite, stanno iniziando a prendere in considerazione la risposta alle esigenze dei consumatori. Alcune catene di supermercati hanno già avviato campagne promozionali per cercare di riconquistare la fiducia dei clienti.
Tuttavia, il rischio è che queste promozioni possano non essere sufficienti a invertire la tendenza e a riportare i consumatori nei negozi. La situazione è ulteriormente complicata dall’incertezza economica globale, che ha reso difficile per le aziende pianificare strategie a lungo termine.
Il governo croato ha cercato di rispondere rapidamente alla crisi. Dopo aver incontrato i rappresentanti del settore commerciale, è stato annunciato un nuovo elenco di prodotti a prezzo calmierato, che si aggiunge a quello già introdotto nel 2023 per beni essenziali come latte, olio, yogurt e carne di maiale. Tuttavia, molti cittadini si chiedono se queste azioni siano sufficienti a garantire un reale abbassamento dei costi della vita o se siano solo misure temporanee per placare le acque.