
Una nuova epidemia ha colpito il Congo nord-occidentale, causando la morte di oltre 50 persone. La notizia, riportata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e dalla Associated Press (AP), evidenzia l’emergere di una malattia non identificata che ha già registrato 419 casi dal suo inizio, avvenuto il 21 gennaio 2025. La crisi sanitaria ha avuto origine nella città di Boloko, dove tre bambini, dopo aver consumato un pipistrello, sono deceduti entro 48 ore a causa di sintomi riconducibili a febbre emorragica.
Dettagli sull’epidemia e il suo impatto
Il direttore medico dell’ospedale Bikoro, Serge Ngalebato, ha sottolineato la gravità della situazione, evidenziando che l’intervallo tra l’insorgenza dei sintomi e il decesso è stato di sole 48 ore nella maggior parte dei casi. Questo rapido decorso della malattia ha suscitato preoccupazione tra i professionisti sanitari. La trasmissione di malattie dagli animali all’uomo è una problematica ben nota, specialmente in aree dove il consumo di animali selvatici è comune. L’Oms ha segnalato un incremento di oltre il 60% degli focolai di questo tipo in Africa nell’ultimo decennio, suggerendo un legame preoccupante tra le abitudini alimentari e l’emergere di malattie infettive.
Analisi dei campioni e risposte sanitarie
Dopo l’inizio della seconda epidemia nella città di Bomate il 9 febbraio 2025, i campioni di 13 casi sono stati inviati all’Istituto Nazionale per la Ricerca Biomedica di Kinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo. I test condotti hanno escluso la presenza di Ebola e altre malattie comunemente associate alla febbre emorragica, come il virus di Marburg. Tuttavia, alcuni campioni hanno mostrato risultati positivi per la malaria, suggerendo che la situazione potrebbe essere più complessa di quanto inizialmente previsto.
Nel 2024, un’altra malattia misteriosa, simile all’influenza, aveva già causato numerosi decessi in un’altra regione del Congo ed era stata identificata come probabile malaria. Questo mette in evidenza la necessità di un monitoraggio continuo e di una risposta rapida da parte delle autorità sanitarie, per prevenire ulteriori perdite di vite umane e contenere la diffusione di malattie infettive nel paese.