Siccità sono 21 gli hotspot più a rischio nel mondo: c’è anche l’Italia, cosa si può fare
Siccità, un problema serio. Ecco cosa si può fare realmente per contrastare il fenomeno e salvaguardare l’ambiente.
La siccità è un fenomeno che sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti a livello globale, interessando aree geografiche estese e diverse per caratteristiche climatiche e socio-economiche. Una recente ricerca ha messo in luce i 21 hotspot mondiali dove la crisi idrica si manifesta con maggiore intensità, evidenziando come l’Italia sia tra le nazioni più colpite.
La Ricerca e i suoi risultati. Il lavoro svolto dall’Università di Utrecht, con il supporto della National Geographic Society, ha permesso di tracciare una mappa dettagliata delle zone del pianeta maggiormente esposte al rischio di siccità. Attraverso lo studio pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters, gli scienziati hanno identificato sette principali aree geografiche che comprendono 21 hotspot globali. Questi luoghi sono caratterizzati da un marcato squilibrio tra la domanda di acqua e la sua effettiva disponibilità.
L’Italia tra gli Hotspot. Sorprendentemente, anche l’Italia figura tra questi hotspot, con una situazione critica concentrata soprattutto nel settore agricolo. L’irrigazione dei campi richiede infatti quantitativi d’acqua significativi che non sempre sono disponibili a causa della riduzione delle riserve idriche. Questa condizione pone il Paese di fronte alla necessità urgente di adottare strategie efficaci per gestire le risorse idriche in modo sostenibile.
Crisi idrica, quali sono le cause
Le cause alla base della scarsità d’acqua sono molteplici e variano da regione a regione. Tra queste spiccano i cambiamenti idroclimatici, l’aumento demografico e l’intensivo utilizzo dell’acqua per scopi agricoli, domestici e municipali. In particolare, in alcune zone come la Penisola Arabica o il bacino del Murray Darling in Australia, il consumo pro capite gioca un ruolo cruciale nella crisi idrica.
Non solo aree aride. Uno degli aspetti più interessanti emersi dallo studio è che la siccità non riguarda esclusivamente le aree tradizionalmente aride o semi-aride del pianeta. Anche regioni con climatologie più umide possono essere vulnerabili ai fenomeni di scarsità d’acqua. Ciò dimostra come il problema sia complesso e multifattoriale, richiedendo soluzioni innovative ed efficaci per essere affrontato adeguatamente.
Verso soluzioni comuni. Gli autori dello studio sperano che i risultati ottenuti possano sensibilizzare i decisori politici sulla gravità della situazione e sulla necessità impellente di trovare soluzioni comuni per contrastare la crisi idrica globale. La consapevolezza dell’urgenza di proteggere le riserve idriche è fondamentale per garantire un futuro sostenibile alle prossime generazioni ed evitare conseguenze disastrose su persone, economie ed ecosistemi.