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Peli del cane ovunque? La rivoluzione green parte dall’Italia: ora valgono oro se li raccogli invece di gettarli via

Oggi grazie a un’idea geniale e innovativa anche i peli del cane valgono oro, e in più si fa un’azione buona per il Pianeta.

Chi ha un amico a quattro zampe sa che il risvolto della medaglia è il ritrovarsi con i peli del cane ovunque, e che è anche più difficile effettuare le pulizie.

A seconda della taglia e della razza, i cani arrivano ad avere quantità incredibili di pelo per centimetro quadrato. A differenza degli esseri umani, che vantano dai 150 ai 500 capelli per cmq, i cani possono averne fino a 9 mila.

Inoltre il ciclo di vita dei peli del cane è relativamente breve, circa 6 settimane, e durante il cambio di stagione il ricambio è ancora più frequente. Da qui si comprende molto bene che la lotta ai peli ovunque è molto ardua. Da oggi, però, questo piccolo problema può diventare una risorsa, grazie alle genialità italiana.

Non buttare più i peli del tuo cane, ecco come trasformarli e fare del bene all’ambiente

Anche se si effettuano cure e coccole al cane, l’animale andrà sempre a perdere il suo pelo perché è un fenomeno fisiologico.

trasformare i peli di cane in lana
Il pelo del cane diventa lana grazie a un’azienda italiana – Biopianeta.it

Oggi il sottopelo ha però un nuovo valore, grazie all’ingegno di un imprenditore italiano che ha creato l’azienda “Lana di Cane”. Come si può facilmente intuire dal nome, col pelo del cane si possono realizzare dei veri e propri filati di lana, con cui si realizzano anche cappellini e sciarpe.

Questa idea geniale arriva da una coppia di giovani che vive e lavora nella loro fattoria sui Monti Sibillini, nelle Marche. Appassionati di natura ma soprattutto di lana e filati, hanno ideato un sistema per ricavare appunto la lana dal pelo del cane, anzi, più precisamente dal sottopelo.

I proprietari dei cani possono inviare alla fattoria il materiale di base, che verrà lavato e trattato con speciali macchinari per diventare poi filato, e scegliere poi se riaverlo sotto forma di gomitoli oppure di cappellini e sciarpe.

L’idea è davvero geniale ma al tempo stesso anche molto semplice; forse non tutti sanno che già in passato gli Inuit utilizzavano il pelo dei cani proprio per creare giacche, coperte, sciarpe e cappelli per proteggersi dal freddo. E se questo tipo di lana li ha protetti dalle temperature tipiche dell’Alaska, della Groenlandia, Canada e Polo Nord c’è da scommettere che funzioneranno benissimo anche alle nostre latitudini.

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