Ambiente

Corsi d’acqua contaminati da PFAS in 16 regioni italiane: elenco con relative concentrazioni

Secondo gli ultimi studi, 16 regioni italiane hanno dei corsi d’acqua contaminati da sostanze pericolose. Ecco di cosa si tratta.

La Terra possiede purtroppo tantissime zone estremamente inquinate, ci sono infatti delle aree ricche di rifiuti pericolosi per la salute e mari pieni di microplastiche. Il Mar Mediterraneo è ad esempio cosparso da piccolissime particelle di plastica, le quali arrivano fino agli esseri umani attraverso il pesce, i crostacei e i molluschi.

Bisogna inoltre ricordare che i Paesi che rilasciano maggiormente le pericolose microplastiche in acqua sono prevalentemente tre: Egitto, Italia e Turchia. Questi ultimi versano annualmente circa 132.000 tonnellate di plastica nel Mar Mediterraneo.

Una recente ricerca di Greenpeace ha inoltre dimostrato che alcuni corsi d’acqua italiani contengono una sostanza altamente pericoloso per gli esseri umani: la PFAS.

La preoccupante concentrazione di PFAS nei corsi d’acqua italiani

Acronimo di perfluorinated alkylated substances, fa in realtà parte delle sostanze perfluoroalchiliche. In altre parole, è un composto chimico piuttosto diffuso, poiché si può trovare sulle pentole antiaderenti, sulle scarpe impermeabili, sugli imballaggi alimentari, nei pesticidi e persino nell’acqua del rubinetto.

Si tratta quindi di una sostanza molto utilizzata nell’industria: le aziende la inseriscono infatti nei detergenti, nei lucidanti per pavimenti e anche nelle vernici al lattice. E non solo: viene addirittura utilizzata per trattare i tessuti e i tappeti, soprattutto perché conferisce ai prodotti una grande resistenza all’acqua, al suolo e alle macchie.

regioni d'italia più inquinate
Corsi d’acqua inquinati da PFAS – biopianeta.it

Questo particolare composto chimico, chiamato PFAS, è purtroppo presente anche nei corsi d’acqua di 16 regioni italiane. Greenpeace ha infatti analizzato i dati ottenuti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Quest’ultimo ha studiato attentamente i fiumi, i laghi e le acque sotterranee d’Italia, in particolar modo dal 2019 al 2022.

Le uniche regioni non ancora analizzate sono la Calabria, il Molise, la Puglia e la Sardegna. Cosa dicono allora i risultati sulle 16 regioni italiane studiate dall’ISPRA? Innanzitutto, i ricercatori hanno trovato una contaminazione media da PFAS nel 17% dei campioni analizzati.

Tuttavia, il quantitativo del pericoloso composto chimico varia in base al luogo: la Basilicata ha ad esempio una concentrazione del 31%, mentre il Veneto e la Liguria arrivano al 30%. Le regioni con una bassa percentuale di PFAS sono invece le seguenti: Lombardia, Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo e Campania.

Queste ultime hanno un tasso superiore al 10%. Per quanto riguarda le città più contaminate, queste sono Vicenza, Verona e Padova. Le tre province venete si trovano infatti ai primi posti in Europa per quantitativo di concentrazione di PFAS.

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